Tesla FSD: stallo e nuova direzione
Attualmente, tesla si trova in una fase di consolidamento per quanto riguarda il suo sistema di guida autonoma avanzata (FSD). Nonostante le asserzioni di crescita rapida, le miglia percorse senza intervento umano non evidenziano i miglioramenti attesi, lasciando spazio a dubbi sulle reali capacità del sistema.
Cambio di strategia: dal sogno dell’autonomia completa al ride-hailing geo-delimitato
La recente quiete nello sviluppo del FSD potrebbe essere il riflesso di una svolta direzionale. Invece di puntare esclusivamente sull’ambiziosa visione della totale autonomia veicolare, Tesla sembra concentrarsi sulla creazione di un servizio ride-hailing operante in zone geografiche specifiche, come quelle intorno ad Austin, Texas. Questa scelta abbandona in parte gli impegni presi già nel 2016, che promettevano veicoli in grado di operare come robotaxi grazie a continui aggiornamenti software.
Promesse reiterate e dati che raccontano una storia diversa
Negli ultimi sei anni Musk ha ripetutamente assicurato che la guida autonoma completa sarebbe stata una realtà annuale, tuttavia queste previsioni non sono mai state pienamente realizzate. Gli aggiornamenti recenti hanno evidenziato che il sistema, classificato come ADAS di livello 2, richiede ancora la supervisione continua del conducente, escludendo così ogni responsabilità in caso di incidente.
Un dato fondamentale in questo ambito riguarda le “miglia tra disimpegni critici”. Nonostante le attese di un incremento tra 5 e 6 volte rispetto alla precedente versione (v12.5), la versione attuale ha solamente raddoppiato le prestazioni, passando da circa 200 a 400 miglia, con una media di 495 miglia dopo oltre 33.000 miglia percorse. Questo risultato sottolinea come il progresso tecnico non sia in linea con le ambiziose previsioni iniziali.
Requisiti di sicurezza e ambizioni tecnologiche
Secondo gli standard esigenti del settore, per raggiungere una guida del tutto autonoma il sistema dovrebbe garantire un rapporto di miglia tra disimpegni critici simile a quello degli incidenti fermi, stimato attorno alle 700.000 miglia secondo le linee guida NHTSA. tale divario evidenzia in maniera lampante il percorso lungo che il FSD deve ancora compiere per offrire una sicurezza comparabile, o addirittura superiore, a quella dell’operatività umana.
Implicazioni della nuova rotta e prospettive future
Questa fase di stallo ha sorpreso tanto i sostenitori del brand quanto gli scettici, che pur non credendo ciecamente nelle promesse futuristiche, auspicavano un progresso più incisivo. Una possibile spiegazione risiede nel fatto che Tesla stia ridistribuendo le proprie risorse ingegneristiche e computazionali,orientandole dal tradizionale sviluppo del FSD verso il nuovo progetto ride-hailing limitato geograficamente. Tale strategia, che ricorda le soluzioni adottate da altri operatori del settore, evidenzia una netta deviazione dalla promessa di veicoli consumer completamente autonomi.
Riflessioni sul percorso intrapreso
Se si fosse potuto sviluppare il sistema FSD senza la costante pressione di garantire un’autonomia totale, oggi si sarebbe potuto riconoscere come uno dei migliori sistemi ADAS di livello 2 sul mercato. tuttavia, la continua enfasi su successi futuri ha intaccato la percezione del prodotto, rischiando di deludere numerosi utenti che hanno riposto fiducia nell’approccio fin qui adottato.
Il bivio in cui si trova Tesla evidenzia una sfida importante: riconfigurare la strategia nel campo della mobilità autonoma e, al contempo, colmare il divario tra le ambizioni promesse e i risultati tecnici ottenuti. Questo percorso, sebbene ricco di potenzialità, dovrà dimostrarsi in grado di coniugare sicurezza, innovazione e affidabilità per riconquistare la fiducia degli utenti.
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