Borse asiatiche nel caos dopo la mossa shock di Trump sui dazi
Una tempesta economica si è abbattuta sui mercati asiatici, e il motivo è chiaro: il ritorno di Donald Trump con il suo repertorio di dazi commerciali. Quella che doveva essere una giornata di ripresa si è trasformata in un incubo per investitori e analisti, che guardano ai numeri rossi spuntare sui display come un brutto sogno che si ripete.
Un risveglio amaro in Giappone e oltre
In Giappone, il Nikkei 225 ha registrato un tonfo di quasi il 3,1%. Immaginate la scena: traders con le mani nei capelli, grafici che scendono in picchiata e una sensazione di déjà vu che ricorda l’instabilità del 2018. Ma non è tutto: anche Hong Kong e Shanghai non sono state risparmiate, con perdite del 2,5% e 2,8% rispettivamente. I settori più colpiti? Ovviamente, l’automobile, l’elettronica e la siderurgia. Ancora una volta, le aziende esportatrici tremano, mentre il mercato immobiliare, già sotto pressione, rischia di collassare.
La mossa di Trump: una strategia disperata?
Ma che tariffe stiamo parlando? Sembra che l’ex presidente degli Stati Uniti abbia lanciato dazi fino al 20% su una serie di prodotti chiave come acciaio, alluminio e semiconduttori. Questo non impatterà solo la Cina, ma avrà ripercussioni anche su produttori e alleati in Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Vietnam. È una mossa strategica per ottenere accordi commerciali migliori o è la prova di una presunzione insensata? Gli economisti sono divisi.
Un trader di Hong kong ha detto di sentirsi “sconvolto e disorientato”. Era convinto che il rientro di Trump avrebbe portato stabilità, e invece si ritrova a fronteggiare un ciclo di angoscia tariffaria. E adesso? Le preoccupazioni per il futuro sono palpabili.
Reazioni caotiche dall’industria tech
Le grandi aziende del settore tecnologico, col ventre molle della loro filiera produttiva, sono in piena crisi. Da samsung a Toyota,il timore di costi crescenti e perdite di utili è innegabile. la versatilità della produzione asiatica potrebbe non bastare a fronteggiare questa nuova ondata di pressioni fiscali.
Cosa ci aspetta nei prossimi giorni?
Con gli occhi puntati su Wall Street, ci si chiede se la borsa statunitense riuscirà a contrastare l’onda d’urto dei mercati asiatici. Ma non è solo una questione di numeri: l’Europa come si prepara a questa possibile tempesta commerciale? La volatilità dei mercati rimarrà alta, e mentre non ci aspettiamo barricate in strada, un senso di malessere potrebbe continuare a permeare l’atmosfera economica.
In breve, bentornato mr. Trump. I mercati e gli investitori avrebbero sicuramente preferito un incontro a condizioni più favorevoli, ma quando si tratta di dazi commerciali, l’unica certezza è che l’inaspettato è sempre in agguato.
Siamo social! Clicca e seguici per essere sempre connesso con noi!