L’impatto dei dazi di Trump sui videogiochi: un’analisi di Play-asia
Le conseguenze di una politica commerciale
Recentemente, Play-Asia ha affrontato il tema delle possibili conseguenze dei dazi imposti dall’amministrazione Trump sui videogiochi. Secondo i gestori del noto negozio online, si ritiene che l’aumento dei dazi non dovrebbe influire sui prezzi dei giochi e degli accessori venduti.
La Cina: obiettivo delle politiche di Trump
Le politiche commerciali dell’amministrazione Trump si sono concentrate su un obiettivo primario: la Cina. Negli ultimi anni,questo paese ha svolto un ruolo cruciale nella crescita dell’industria videoludica globale,grazie alla sua potente capacità produttiva e manifatturiera. La creatività emersa da realtà come lo sviluppo di Black Myth Wukong testimonia ulteriormente l’influenza cinese nel settore. Questo contesto ha sollevato preoccupazioni tra i consumatori americani, timorosi di possibili aumenti generalizzati dei costi per videogiochi e console.
Play-Asia rassicura i clienti
Attraverso un post su Twitter/X, il team di Play-Asia ha evidenziato un aspetto importante: i videogiochi venduti nel loro portale non provengono dalla Cina. Attualmente, la maggior parte dei titoli è prodotta in Giappone e, in piccola parte, in altri paesi del Sud-est asiatico. Questa caratteristica riduce significativamente l’impatto dei dazi, poiché molte categorie di prodotti, come libri e colonne sonore, sono realizzate al di fuori della Cina.
Un futuro senza rincari?
Per ora, il timore di un rincaro insidioso negli Stati Uniti e, per ricaduta, in Europa e altri mercati internazionali sembra essere stato allontanato, almeno per quanto riguarda gli acquisti su piattaforme come Play-Asia. A questo proposito, vi siete già informati sulle ultime offerte e risparmi disponibili per le esclusive PS5?
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