Salviamo la Posidonia nel golfo di Napoli: olive di mare in arrivo!

Salviamo la Posidonia nel golfo di Napoli: olive di mare in arrivo!
Salviamo la Posidonia nel golfo di Napoli: olive di mare in arrivo!

Raccolta di semi nel golfo di Napoli: un’iniziativa per salvare la Posidonia

Una chiamata alla comunità

Nel meraviglioso golfo di Napoli è partita una iniziativa eccezionale: non si tratta di rifiuti, ma di seme. Il Parco Sommerso della Gaiola, supportato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, invita la popolazione a scoprire e raccogliere lungo le spiagge i frutti della Posidonia oceanica, noti come “olive di mare”, per contribuire alla riforestazione dei fondali marini.

Un frutto vitale per l’ecosistema

Questi frutti, che somigliano ad olive per il loro aspetto e colore, tendono a depositarsi sulla sabbia tra aprile e maggio, dopo essersi staccati dalla pianta. Se trascurati, si seccheranno al sole, perdendo la loro straordinaria funzione di disseminazione.Tuttavia, la loro raccolta è cruciale per contribuire al ripristino dei fondali di Posillipo, una zona colpita da anni di ancoraggi e degrado ambientale.

Il progetto PosiFarm: un gesto semplice per un grande impatto

Qui entra in scena il progetto PosiFarm,avviato nel 2023,che ora si concentra anche sui semi. I cittadini possono partecipare attivamente a questo processo ecologico: basta raccogliere i frutti e consegnarli al Parco della Gaiola o ad altre aree marine protette, come il Regno di Nettuno, contribuendo così al loro sviluppo in laboratorio.

Dalla raccolta alla rinascita

Nelle attrezzate vasche della Stazione Zoologica Anton Dohrn – dodici contenitori da 500 litri – e nel nuovo laboratorio che sta per essere inaugurato alla Gaiola, i semi vengono curati fino a diventare piccole piantine di circa 15 centimetri. Una volta cresciute, queste variegate piantine verranno reintrodotte in mare, anche in zone dove è consentita la balneazione, permettendo ai cittadini di osservare la loro crescita immersi nello snorkeling.Questo è un vero esempio di citizen science: un approccio accessibile e partecipato che ha un grande significato per l’ambiente.

Innovazione e ricerca: il programma Seacovery

Oltre alla fase di reintroduzione, il progetto si arricchisce di un’ulteriore dimensione innovativa. A partire da gennaio 2026, sarà attivato Seacovery, un nuovo programma di ricerca che mira a migliorare la resistenza della Posidonia alle sfide climatiche future. I semi germinati saranno esposti a simulazioni di ondate di calore per selezionare le piantine più resilienti, con l’obiettivo di sviluppare esemplari capaci di adattarsi meglio al riscaldamento dei mari.

Ricerche collaborative per una riforestazione duratura

Il progetto coinvolge anche esperti di genetica e fisiologia delle piante marine. I semi provenienti da diverse regioni del Mediterraneo – come Puglia, Sicilia, e le isole del golfo di Napoli – saranno comparati per studiare le differenze nella resilienza. È un lavoro meticoloso,ma con una visione ambiziosa: creare le basi per una riforestazione della Posidonia su larga scala.

L’importanza della Posidonia nell’ecosistema marino

Ogni metro quadrato di Posidonia può produrre fino a 20 litri di ossigeno al giorno e giocare un ruolo cruciale nel catturare CO₂,contribuendo a mitigare l’acidificazione degli oceani e proteggendo la biodiversità marittima. Purtroppo, attualmente, gran parte delle praterie nel golfo di Napoli è andata perduta.

Un gesto alla portata di tutti

Per questo motivo,l’appello è forte e chiaro: se durante una passeggiata sulla spiaggia avvistate un’“oliva di mare”,non esitate a raccoglierla e consegnarla ai centri di raccolta indicati dal Parco. Già 300 semi sono stati portati da Ischia e Procida, ma sono necessari molti altri. Salvare la Posidonia è un compito possibile e può iniziare con un semplice gesto alla portata di tutti.