Gabri Veiga e il legame mai spezzato con il celta de Vigo
Quando un calciatore parla del club che gli ha dato i natali sportivi, spesso emergono emozioni sincere, sospese fra nostalgia e speranza.Gabri Veiga, talento cresciuto nel vivaio del Celta de Vigo, non fa eccezione. Nel corso di un’intervista radiofonica, il centrocampista spagnolo ha lasciato intendere che un suo ritorno in maglia celeste non è un’ipotesi da scartare a priori.
Una promessa da mantenere
veiga, trasferitosi due anni fa all’Al-Ahli di Jeddah, racconta con il cuore quanto il celta rappresenti per lui più di una semplice tappa della carriera: «Il Celta è il club della mia vita. Spero davvero di poter tornare a giocare lì un giorno».Queste parole non nascondono soltanto affetto, ma anche un forte desiderio di chiudere il cerchio, magari alzando un trofeo con la squadra che lo ha formato.
In un mondo del calcio dove i contratti e le ambizioni spesso si scontrano con la realtà, Veiga ammette di essere nel suo ultimo anno con la squadra saudita e che tutto è ancora possibile. Non si tratta solo di un sogno personale ma di un progetto più ampio: vincere un titolo con il Celta spingerà senza dubbio chi lo segue a non dimenticare le sue radici.
Tra sauditi e celesti: il percorso di crescita
In queste due stagioni in Arabia Saudita, Gabri ha accumulato esperienza e continuità, diventando un elemento chiave dell’Al-ahli. I numeri parlano chiaro: 29 presenze condite da 7 gol e 5 assist in questa stagione, a conferma di un giocatore in crescita costante. Eppure,nonostante il successo recente conquistato con la Champions Asiática,il pensiero resta legato al passato e soprattutto a ciò che potrà riservare il futuro.
Il legame indissolubile con il Celta
Non è solo una questione di affetto personale ma di identità sportiva.“Il Celta per me è una famiglia”, ha confessato Veiga, spiegando come segua la squadra anche a migliaia di chilometri di distanza, a dispetto del fuso orario. Il suo attaccamento si legge anche in piccoli dettagli quotidiani: “Mi irrita quando giocano alle 18 e io devo allenarmi”. È chiaro che il cuore batte ancora forte per Vigo.
Riconoscimenti e speranze rinnovate
Oltre a parlare della propria esperienza,Veiga ha speso parole di stima per il tecnico carlo Ancelotti di recente,ma soprattutto per Luis Gándara,l’allenatore che guida il Celta e che sembra incarnare la guida ideale per le promesse del club: «Era l’unico capace di farlo,e sono felice che abbia avuto questa opportunità». È un richiamo all’importanza di figure di riferimento capaci di plasmare i talenti.
Qual è il prossimo capitolo?
il mondo del calcio è fluido, spesso dettato da imperativi di contratto e opportunità che spingono altrove. Ma la storia di Gabri Veiga ricorda che certi legami vanno oltre. Il suo racconto fa pensare a come le carriere sportive siano fatte anche di ritorni,di speranze mai sopite e di appartenenze difficili da cancellare.
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