Naoya Inoue verso il ritiro: 2027 potrebbe segnare la fine di un’era
Il nome di Naoya Inoue è ormai scolpito nella storia del pugilato mondiale. Campione mondiale in quattro diverse categorie, capace di dominare incontrastato a bantamweight e super bantamweight, il giapponese ha costruito una carriera da leggenda. Eppure, come ogni protagonista di fronte al tempo, anche lui si ferma un attimo a riflettere sul futuro.
A 32 anni, Inoue non nasconde una certa lucidità sul fatto che il declino, prima o poi, busserà alla porta. “Voglio concludere la mia avventura sul ring nel momento giusto”, ha confidato a Ring Magazine. Poi ha aggiunto con una dose di realismo che si percepisce rara persino nel mondo dello sport d’élite: “Conto di avere ancora tre anni, incluso questo. Non avverto ancora segnali di cedimento fisico o prestazionale, ma so che quel momento arriverà inevitabilmente”.
Non è soltanto una questione di invecchiamento, ma una consapevolezza profonda del suo corpo e delle sue capacità. “Devo pianificare allenamenti e incontri tenendo conto di questo dato di fatto. Essere umano significa affrontare un declino, quindi è fondamentale prepararsi e conoscersi a fondo”.
Ombre e luci sul ring: uno sguardo al presente
Chi pensasse a un campione in fase discendente si sbaglierebbe di grosso.Nonostante una recente caduta sul ring contro Ramon Cardenas — che potrebbe aver suggerito difficoltà — Inoue ha dimostrato ancora una volta il suo carattere e la sua determinazione, rialzandosi dal tappeto per chiudere il match in suo favore all’ottavo round. Un episodio che rassicura sul suo stato di forma e sulla voglia di continuare a dominare.
Grazie a quella vittoria, Inoue si è guadagnato la chance di una difesa obbligatoria del titolo WBA contro Murodjon Akhmadaliev, ex campione unificato WBA e IBF super bantamweight, in programma a settembre.
Il futuro prossimo e le sfide da non perdere
Se attraverserà indenne questa sfida, il cammino potrebbe condurlo verso un evento attesissimo: un derby tutto giapponese contro Junto Nakatani, campione WBC bantamweight, uno scontro che promette di accendere i riflettori sulla boxe asiatica come mai prima d’ora.
Questo confronto, già verbalmente confermato da entrambi gli atleti, dipende dall’esito dello scontro tra Nakatani e Ryosuke Nishida, impegnati in una riunificazione WBC e IBF prevista per giugno.Sul piatto, non solo titoli ma la posta dell’evento più remunerativo nella storia della boxe del Sol Levante, che secondo le indiscrezioni potrebbe svolgersi al leggendario Tokyo dome nel corso del 2026.
L’ultima frontiera: il salto di categoria
Non manca chi ipotizza che Inoue possa alzare ancora l’asticella, salendo di peso fino ai featherweight. La sfida possibile e intrigante lo vedrebbe opposto a Nick ball,pugile di Liverpool,in un match che potrebbe scrivere le ultime pagine di una carriera già straordinaria.
Lungo il percorso, Inoue si mostra consapevole, evocando quell’immagine struggente del campione che si prepara a lasciare il ring con dignità, quando il corpo dirà basta. Non è un addio improvviso, ma una scelta meditata per preservare l’eredità di un atleta che – nel tempo – ha rivoluzionato il concetto stesso di dominio e versatilità nel pugilato.
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