Austria trionfa all’eurovision 2025 con jj e il suo “wasted love”
Una vittoria che sa di ritorno alle radici,di emozione vibrante e di sperimentazione musicale: domenica scorsa,JJ ha conquistato il palco dell’Eurovision Song Contest 2025 con la sua “Wasted Love”,un pezzo dove l’opera si fondeva con sonorità techno in modo sorprendentemente armonico.
È un successo storico per l’Austria, che riporta a casa il titolo dopo l’indimenticabile trionfo di Conchita Wurst nel 2014. La sua performance in bianco e nero, ripresa in formato 4:3, ha catturato l’attenzione e il cuore del pubblico europeo, lasciando un segno indelebile negli occhi di chi l’ha vista.
Un’esperienza di amore non corrisposto raccontata con intensità
“Wasted love” non è solo un esercizio vocale: è un viaggio nell’amore non ricambiato, raccontato attraverso un mix di lirismo e ballata, per poi rivelare un’improvvisa svolta techno che scuote gli animi. JJ, giovane countertenore austriaco-filippino noto come Johannes Pietsch, ha spinto le sue corde vocali fino ai massimi acuti, aprendo una nuova via all’interpretazione musicale di questo contest.
le sue parole dopo la vittoria risuonano sincere: “Grazie a voi, Europa, per aver realizzato i miei sogni. L’amore è la forza più potente al mondo. diffondiamolo ancora.”
Un voto incerto fino all’ultimo e tensioni dietro le quinte
La competizione si è accesa fino alle prime ore del mattino, con un punteggio finale di 436 per l’Austria, seguita da Israele con 357 e Estonia con 356. La partecipazione israeliana non è stata priva di polemiche: proteste legate al conflitto in Gaza hanno segnato la serata,con momenti di tensione e brevi scontri a Basel.
Durante l’esibizione di yuval Raphael, cantante israeliano, due individui hanno tentato di irrompere sul palco e sono stati fermati mentre sgocciolavano vernice, mentre fuori dall’arena manifestanti pro-Palestina hanno avuto scontri con la polizia. Una situazione che ha aggiunto un’ombra a una manifestazione altrimenti dedicata all’arte e alla musica.
Basel: il teatro dell’eurovision e la delusione celine dion
Basel si è trasformata nella capitale europea della musica per questa edizione, ospitando 26 paesi in gara davanti a una platea di 6.500 spettatori dal vivo e circa 160 milioni di telespettatori sparsi per il vecchio continente e oltre. Un evento che coniuga il kitsch, il glamour e scenografie a volte mozzafiato.
Un’assenza pesante è stata quella di Celine Dion, che più volte era stata annunciata come possibile ospite speciale, proprio mentre combatte con la sindrome di Stiff Person. La star canadese, vincitrice dell’eurovision 1988 per la Svizzera, non si è però presentata, alimentando una certa delusione tra fan e organizzatori.
I protagonisti e le sorprese della competizione
Oltre alla vittoria austriaca, la gara ha messo in luce una panoramica musicale variopinta: dal folk etereo lettone al rock alternativo lituano, dalle ballate potenti di grecia e Malta fino a brani più leggeri e ironici, come la canzone sauna svedese “Bara Bada Bastu”, che però non è riuscita a spiccare il volo, fermandosi al quarto posto.
Tra le esibizioni più memorabili, quella di Erika Vikman dalla Finlandia, sospesa in aria su un microfono dorato che sprigionava scintille durante “Ich Komme”, simbolo di una performance visivamente e musicalmente incisiva. Non sono mancati momenti carichi di emozione, come la partecipazione di Claude per i Paesi Bassi, visibilmente toccato fino alle lacrime, e Louane dalla Francia che ha raccontato il tempo che passa con pezzi di sughero che cadevano sul palco mentre cantava “Maman”.
L’eurovision come specchio dell’Europa musicale e sociale
Questa edizione non ha solo mostrato voci e melodie, ma è stata traversata da tensioni geopolitiche difficili da ignorare. Lo svolgersi di eventi sul palco e tra il pubblico ha sottolineato quanto l’Eurovision sia un barometro degli umori e delle contraddizioni europee.
Nonostante alcune ombre, emerge un messaggio potente: la musica può essere un ponte, capace di unire diversità e culture. E forse nessuno come JJ ha saputo incarnare questa idea,con il suo mix audace di opera e techno,pronunciando un invito universale a diffondere l’amore in una società sempre più frammentata.
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