La leggenda del triathlon Alistair Brownlee sfida la storica Gralloch gravel

La leggenda del triathlon Alistair Brownlee sfida la storica Gralloch gravel

alistair Brownlee affronta la gara gravel The Gralloch in Scozia dopo un infortunio

Alistair Brownlee, due volte campione olimpico di triathlon, ha completato il percorso di 111 km della gara gravel The Gralloch in South Ayrshire, Scozia, dimostrando ancora una volta la sua determinazione e passione per le sfide sportive.

Questo evento rappresenta l’ultima tappa di un percorso di avventure a tappe intrapreso dal campione dopo la conclusione della sua carriera professionistica nel triathlon. A inizio maggio, Brownlee aveva subito una brutta caduta durante la Traka 360, altra competizione gravel in Spagna, ma ha saputo riprendersi e partecipare ugualmente alla gara scozzese.

Imprevisti e tenacia lungo i sentieri scozzesi

The Gralloch, definita una vera e propria classica del gravel, fa parte della UCL Gravel World Series e permette ai migliori atleti di qualificarsi per i Campionati Mondiali UCL in programma nei Paesi Bassi ad ottobre. Brownlee,schierato nella gara Elite,ha concluso in 34ª posizione di categoria e 45º nella classifica generale,con un tempo di 3:32:55,nonostante una foratura che ha complicato la sua prestazione.

La vittoria è invece andata a petr Vakoc, ciclista ceco che ha però affrontato una foratura a sua volta, seguito da Matt Holmes (Gran Bretagna) e Benjamin Perry (Canada). Sul tracciato tecnico e vario, caratterizzato da sterrato e pietrisco, l’ex campione olimpico ha dimostrato di sapersi adattare anche a contesti di gara meno tradizionali per lui.

“Giornata abbastanza rilassata a The Gralloch, mi sono davvero divertito. Percorso straordinario, ottima atmosfera e solo una piccola foratura da gestire lungo il cammino. Non potevo chiedere di più. Sempre grato di poter pedalare sul gravel” ha scritto Brownlee su Instagram.

un nuovo capitolo dopo il ritiro dal triathlon

The Gralloch rappresenta solo una delle tante sfide affrontate da Brownlee nel suo “post-carriera”. Dopo l’incidente alla Traka 360 e un podio alla Three Peaks Challenge, l’atleta ha precisato di aver inserito nella sua “bucket list” alcune gare di ultradistanza e competizioni di endurance estreme.La sua curiosità verso eventi multi-giornalieri che mescolano sport di sopravvivenza e resistenza mentale mostra un volto dell’ex olimpionico sempre pronto a spingersi oltre i propri limiti, anche all’età di 37 anni.

Ruth Astle e la sfida nella gara femminile

Accanto a Brownlee, la britannica Ruth Astle ha gareggiato nella categoria Elite femminile della stessa competizione.Astle,35 anni,ha tagliato il traguardo in 11ª posizione con un tempo di 4:06:45 sui 111 km di percorso. La vittoria femminile è stata conquistata da Tessa Neefjes, atleta olandese che, insieme alle prime cinque classificate, si è qualificata per i Campionati Mondiali UCL.

Su Instagram, Astle ha anticipato la sua partecipazione a un paio di gare gravel prima di tornare alle competizioni IRONMAN, confermando così un programma ricco di impegni e varietà.

Il gravel come nuovo terreno di sfida per il triathlon

Il passaggio di atleti di spicco del triathlon verso eventi gravel e ultramaratone rappresenta un trend interessante nel mondo delle discipline endurance. Questi sportibridi mettono alla prova non soltanto la forza fisica, ma anche una strategia mentale e tecnica più complessa, in contesti spesso imprevedibili.

Per chi segue Brownlee e Astle, sarà affascinante scoprire quali nuove sfide sceglieranno, mentre il gravel continua a guadagnare popolarità tra i praticanti di endurance di alto livello.