Fidelity Bank fuori dal club del trilione di naira dopo la decisione della Corte Suprema
Fidelity Bank Plc, banca commerciale di secondo livello in Nigeria, ha perso lo status esclusivo di capitalizzazione di mercato superiore a ₦1 trilione, a causa di un brusco calo del prezzo delle azioni scatenato da una sentenza della Corte Suprema.
Alla chiusura del mercato di martedì, il valore complessivo della banca è sceso a ₦954 miliardi, dopo che il prezzo per azione è diminuito del 5%, passando da ₦20,00 a ₦19,00, secondo i dati ufficiali della Nigerian Exchange Limited (NGX).
La flessione arriva in seguito alla sentenza che impone a Fidelity un risarcimento di ₦225 miliardi (circa 140,6 milioni di dollari) a favore di Sagecom Concept Limited. Questa decisione,collegata a una controversia storica con la defunta FSB International Bank — acquisita da Fidelity — ha generato incertezza tra gli investitori,nonostante le immediate rassicurazioni offerte dalla banca e dalla Banca Centrale Nigeriana (CBN).
Un colpo legale che fa tremare il mercato
Non si tratta della prima volta che Fidelity perde il prestigioso status di banca da trilione di naira nel corso di questo mese. Tuttavia, questa volta è stato un fattore esterno, di natura legale e regolatoria, a incidere sul valore delle azioni, anziché semplici dinamiche di mercato o operazioni di profit-taking.
“La riduzione del prezzo delle azioni è probabilmente una reazione immediata alla notizia della multa imposta dalla Corte Suprema,” ha commentato Nathanael Disu, analista finanziario di Afrinvest West Africa Limited.
disu ha puntualizzato come le ombre degli aspetti legali tendano a offuscare la valutazione di una società, soprattutto in mercati dominati dagli investitori retail: “È possibile che il prezzo delle azioni si riprenda, dato che le performance finanziarie della banca restano solide.”
Un ingresso storico e un’uscita temporanea
Fidelity era entrata nel club del trilione lo scorso aprile, raggiungendo una capitalizzazione che l’ha posta accanto a giganti del settore come Zenith Bank, Guaranty Trust Holding Company, Access Holdings, First Bank HoldCo e united Bank for Africa. Con la sua uscita, rimangono soltanto cinque istituti in questa fascia d’élite.
La banca ha precisato in una nota che la sentenza riguarda una vecchia transazione e non riflette la situazione economica attuale. Inoltre, sta chiedendo un chiarimento giuridico, sostenendo che l’importo effettivamente dovuto potrebbe essere molto più basso, intorno a ₦14 miliardi (8,7 milioni di dollari).
La CBN ha liquidato come infondate le voci di bancarotta, sottolineando che “il settore bancario nigeriano resta solido, sicuro e resiliente.”
Un contesto di risultati positivi e ambizioni future
La decisione giunge in un momento in cui Fidelity ha mostrato una crescita robusta,con un incremento del 190% nell’utile netto del primo trimestre del 2025,che ha raggiunto ₦91 miliardi (56,8 milioni di dollari). Questi dati hanno alimentato la fiducia degli investitori e supportato la sua precedente ascesa nella classifica delle grandi banche.
Contemporaneamente,la banca sta affrontando un processo di ricapitalizzazione imposto dalla CBN,che prevede un capitale minimo di ₦500 miliardi (311,9 milioni di dollari).Gli analisti sono ottimisti sulla capacità di Fidelity di raggiungere questo traguardo,anche grazie a un’offerta di capitale sottoscritta oltre il 237% nel 2024 e a un solido sostegno da parte degli investitori individuali.
Oscillazioni nel trading ma una posizione di rilievo sul mercato
Nonostante la flessione delle azioni, Fidelity mantiene un ruolo da protagonista sulla NGX, con un volume di scambi tra i più alti: circa 2,5 miliardi di titoli passati di mano in oltre 31.000 operazioni,per un valore complessivo di ₦47,8 miliardi (29,9 milioni di dollari),secondo African Stock exchanges.
La temporanea esclusione di Fidelity dal club del trilione sottolinea come, anche nel settore bancario, le dinamiche legate a decisioni giudiziarie e normative possano alterare rapidamente la percezione degli investitori, anche quando i fondamentali economici restano solidi e le ambizioni lontane dall’essersi esaurite.
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