Multa per guida oltre confine: il ritorno dopo il reset UE-Regno Unito

Multa per guida oltre confine: il ritorno dopo il reset UE-Regno Unito

Fine delle scappatoie post-brexit: multe agli automobilisti britannici ed europei in circolazione reciproca

Chi guida auto britanniche in Europa e chi viaggia in Regno Unito con veicoli europei potrebbe presto dover fare i conti con una novità poco gradita.La recente intesa “reset” tra UE e Regno unito prevede infatti l’abolizione di una delle conseguenze più discusse dell’uscita britannica dall’Unione: l’impossibilità di notificare multe per infrazioni lievi oltre confine.

Dopo la Brexit, i guidatori britannici hanno potuto evitare multe per violazioni come l’eccesso di velocità o l’uso del cellulare al volante, semplicemente perché gli avvisi non potevano essere recapitati a indirizzi nel Regno Unito. Quel piccolo spazio “protettivo”, conosciuto come un curioso “vantaggio post-Brexit”, rischia ora di sparire.

specularmente, anche i conducenti europei colti in fallo sulle strade britanniche sono rimasti finora praticamente introvabili dalle autorità inglesi per via della mancanza di accesso incrociato ai dati dei veicoli.

Come funzionava prima e cosa cambia adesso

Dall’uscita ufficiale del Regno unito dall’UE, le forze dell’ordine dei Paesi europei non hanno potuto collegarsi al database britannico gestito dalla Driver and Vehicle Licensing Agency (DVLA), e viceversa. Questo ha creato un vero e proprio “muro” nell’interscambio dei dati sui veicoli, impedendo l’invio di notifiche di violazioni stradali a conducenti residenti oltreconfine.

Multe tipiche per infrazioni comuni, che normalmente arrivano tramite posta – come quelle per eccesso di velocità o uso improprio del telefono – sono quindi rimaste nella maggior parte dei casi inefficaci.

La svolta nell’accordo UE-Regno Unito

Il “reset deal” recentemente firmato non si limita a questioni come i diritti di pesca o passaporti; include anche l’accelerazione della stipula su uno scambio rapido e strutturato di dati registrativi tra stati europei e Regno Unito.

Nel testo dell’accordo si parla di una cooperazione rafforzata, che mira a un’implementazione più efficace del Trade and Cooperation Agreement già in vigore. un esempio concreto è proprio il completamento delle procedure per la condivisione dei dati delle immatricolazioni automobilistiche.

Una pratica già in uso prima della Brexit

Prima della separazione dall’Unione, esisteva la direttiva Cross border Enforcement datata 2015, che consentiva alle autorità degli stati UE di perseguire gli automobilisti per infrazioni, purché la vettura fosse registrata in uno Stato membro. Ora, con il nuovo accordo, il Regno Unito tornerà a inserirsi in questo circuito di cooperazione, chiudendo una falla che ha favorito il mancato rispetto delle norme da parte di molti conducenti transfrontalieri.

Quali effetti attendersi

  • Gli automobilisti britannici in Europa non potranno più sfuggire alle multe per infrazioni minori;
  • I conducenti europei in UK saranno più facilmente rintracciabili dalle forze dell’ordine inglesi;
  • La sicurezza stradale potrà beneficiare di un’applicazione più efficiente delle normative a livello transnazionale;
  • La reciprocità dei dati potrà ridurre la diffusione di comportamenti irresponsabili al volante oltre confine.

Si prospetta dunque un nuovo scenario, che premia la responsabilità al volante senza barriere burocratiche o legali, eliminando uno dei pochi “benefici” indiretti della Brexit nel settore della circolazione stradale.