Razzismo in LaLiga: meno episodi, ma il problema resta tra tifoserie e società
Le tensioni legate agli episodi di razzismo in LaLiga sembrano dare una tregua, soprattutto per quanto riguarda Vinícius Júnior. Nonostante l’attaccante abbia affrontato 15 trasferte nella stagione 2024/25,al di là dello scandalo avvenuto prima del derby di andata,il clima si è mantenuto relativamente calmo.Paradossalmente, i recenti episodi razzisti sono emersi anche all’interno dello Stadio Santiago Bernabéu, casa del Real Madrid.
Condanne e misure più severe: un cambio di passo
La diminuzione degli episodi non è casuale. Anche durante la trasferta a Valencia, in cui si è registrato un episodio di razzismo, la risposta giudiziaria è stata decisa. Il Real Madrid, infatti, ha più volte reso pubbliche le pene inflitte ai responsabili di insulti razzisti, derivanti da processi avviati nei mesi scorsi.
Recentemente, il club ha annunciato la condanna di cinque persone protagoniste di gravi insulti razzisti a Vinícius durante la partita giocata contro il Real Valladolid nello stadio José Zorrilla il 30 dicembre 2022. Queste sentenze arrivano dopo anni di indagini e richieste di giustizia da parte del giocatore e della società.
Dettagli della sentenza
Il Tribunale di Valladolid ha riconosciuto la colpevolezza degli imputati per cinque reati d’odio.Ognuno di loro è stato condannato a un anno di carcere, con il beneficio della sospensione condizionale legata a un periodo di tre anni in cui non potranno più accedere agli stadi durante eventi sportivi ufficiali.
- Limitazione del diritto di voto passivo per un anno;
- Divieto di esercizio in insegnamento, sport e attività ricreative per quattro anni;
- Multa compresa tra 1.080 e 1.620 euro.
Un elemento significativo è la scrittura di scuse personali indirizzate a Vinícius,che ha contribuito alla sospensione della detenzione effettiva. Tuttavia,l’obbligo di allontanamento dagli eventi sportivi rimane in vigore per scongiurare nuovi episodi.
una lotta che coinvolge tutta LaLiga
Questa sentenza si aggiunge a una serie di provvedimenti simili adottati negli ultimi mesi per casi di discriminazione contro giocatori del Real Madrid rilevati in altri stadi, come mestalla (Valencia), Son Moix (Palma di Maiorca) e Vallecas (Madrid). Gli episodi hanno attirato l’attenzione non solo delle società ma anche di organismi giudiziari e della Liga Profesional de Fútbol.
Il percorso è tutt’altro che semplice. Alcuni tifosi sembrano aver modificato i loro comportamenti, trasformando insulti razzisti in cori ironici, come il sarcastico “Balón de Playa”, gioco di parole che prende in giro il sogno di Vinícius di vincere il Pallone d’Oro.
Resistenze e controversie in ambito societario
Non tutti gli atteggiamenti sono però votati alla riflessione. A pochi giorni dalla pubblicazione del documentario Netflix dedicato a Vinícius, il Valencia CF ha emesso una dichiarazione ufficiale per contestare la rappresentazione di alcuni episodi al Mestalla, sostenendo che certe situazioni fossero state distorte per ledere l’immagine della propria tifoseria.
“In seguito alle ingiustizie e alle falsità perpetrate contro i tifosi del valencia CF, il club ha richiesto formalmente alla casa di produzione una rettifica immediata riguardante quanto mostrato nel documentario. La verità e il rispetto verso i nostri sostenitori devono prevalere. Ci riserviamo il diritto di intraprendere azioni legali.”
Questo episodio ribadisce quanto l’argomento resti delicato, con una parte del mondo calcistico ancora poco incline a riconoscere l’entità del problema e a collaborare per un cambiamento reale.
Il cammino verso un calcio più inclusivo
Il confronto con il razzismo dentro e fuori dal campo tocca non solo le istituzioni sportive, ma la società spagnola nel suo complesso. Le misure adottate finora dimostrano come la strada verso una convivenza rispettosa richieda impegno costante e coinvolgimento di più attori: dalle leghe ai club, dai tribunali ai tifosi stessi.
È cruciale monitorare l’evoluzione di questi casi e mantenere alta l’attenzione, affinché episodi come quelli vissuti da Vinícius non si ripetano, premiando quel gesto fondamentale di consapevolezza collettiva che inizia a farsi strada, un passo dopo l’altro.
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