Le parole di Theodoros Theodoridis: il successo dell’Olympiacos tra Youth League e Conference League
Il segretario generale della UEFA, Theodoros Theodoridis, intervistato nel documentario dedicato all’Olympiacos trasmesso da MEGA, ha condiviso riflessioni significative sul recente cammino della squadra greca nelle competizioni giovanili e in quelle europee.
Conference League: una competizione che amplia gli orizzonti
Theodoridis ha ricordato l’origine del Conference League come risposta alla necessità di offrire più opportunità alle squadre di competere oltre i turni preliminari. L’obiettivo era creare un torneo dove numerose squadre potessero emergere e sognare in grande. “Questa competizione è nata per dare spazio a un numero più ampio di club, garantendo un livello di competitività che coinvolgesse tante realtà diverse”, ha spiegato. “Dà a tutti la possibilità di raggiungere traguardi importanti e ha dimostrato di essere davvero un palcoscenico in grado di alimentare grandi ambizioni”.
Lo straordinario risultato nell’Youth League
Riguardo al Final Four dell’Youth League, Theodoridis ha espresso un orgoglio evidente: “È stata una grande emozione vedere, per la prima volta, una squadra greca protagonista a Nyon in una fase così avanzata del torneo”. Ha sottolineato come questa formazione fosse quasi unica nel suo genere, composta esclusivamente da giocatori nativi del paese. In un momento più personale, ha raccontato un aneddoto: “Mia moglie e i miei figli mi hanno chiesto se potevano tifare liberamente. Ho risposto di sì, ricordando loro però di mantenersi a distanza. Li ho visti poi comportarsi quasi da veri ultras, un’espressione pura di passione sportiva”.
L’atmosfera indimenticabile di Olympiacos-Aston Villa
La partita contro l’Aston Villa ha lasciato un segno profondo nel segretario generale UEFA. “Nonostante abbia assistito a numerosi incontri europei allo stadio Karaiskakis nel corso degli anni, quella sera l’atmosfera era semplicemente unica, qualcosa che non avevo mai visto prima”. L’intensità dei tifosi, capaci di applaudire sia la propria squadra che gli avversari, ha rappresentato un momento raro e sorprendente nel calcio contemporaneo. “Quel match rimarrà per sempre nella mia memoria”, ha concluso, sottolineando il valore di una partita che ha incarnato lo spirito più autentico del calcio come festa collettiva.
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