Russia rifiuta negoziati in Vaticano: le tensioni e il maxi scambio di prigionieri con l’Ucraina
La proposta di tenere colloqui di pace in Vaticano ha trovato un netto rifiuto da parte della Russia. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha definito l’ipotesi “irrealistica” e, sorprendentemente, “poco elegante per un Paese ortodosso”. Nel frattempo, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha annunciato un ampio scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev, mentre il G7 ha rafforzato l’intenzione di aumentare la pressione economica sulla Russia, preparandosi a nuove sanzioni in caso di mancato cessate il fuoco.
Maxi scambio di prigionieri: un segnale ambivalente
Le autorità russe e ucraine hanno avviato uno scambio su larga scala: 270 militari e 120 civili restituiti da ciascuna parte. L’Ucraina ha recuperato anche alcuni cittadini provenienti dalla regione di Kursk,catturati dalle forze di Kiev. Nonostante l’annuncio trionfalistico di Trump su un social network, fonti ucraine chiariscono che l’operazione è ancora in corso e non ancora completata.
Questo scambio arriva a pochi giorni dai colloqui di Istanbul,i primi diretti tra Russia e Ucraina dall’inizio dell’invasione. Sebbene il confronto diplomatico non abbia portato a grandi progressi, il fatto che sia stato possibile coordinare un’operazione così complessa lascia presagire un’apertura, pur minima, al dialogo.
Lavrov sulle trattative di pace: legittimità e sedi option
Sergei Lavrov ha messo in dubbio la legittimità di Volodymyr Zelensky come interlocutore, sottolineando che il suo mandato è scaduto e che l’attuale legge marziale impedisce nuove elezioni. Secondo il capo della diplomazia russa, un nuovo presidente, eletto in un contesto legittimo, sarebbe un firmatario più adeguato per un eventuale accordo di pace.
Inoltre, è stata respinta con fermezza l’idea di trasferire i negoziati in Vaticano: «Siamo una nazione ortodossa, sarebbe poco elegante», ha affermato Lavrov, esprimendo un punto di vista che intreccia politica e identità religiosa, un elemento tradizionalmente sottovalutato ma che resta cruciale nella diplomazia russa.
La strategia del Cremlino: “zona cuscinetto” e avanzate militari
Il Cremlino ha annunciato la creazione di una “zona cuscinetto di sicurezza” lungo il confine ucraino-russo, senza specificarne l’estensione. L’obiettivo dichiarato è bloccare i bombardamenti ucraini sulle regioni russe di frontiera, soprattutto Belgorod. Questa zona, nella pratica, sembra implicare l’occupazione di nuovi territori ucraini, mentre le forze russe continuano ad avanzare, come dimostra la recente conquista del villaggio di Radkovka nella regione di Kharkiv.
proteste in Russia: il dissenso sotto assedio
In parallelo alla guerra, crescono le repressioni interne. A San pietroburgo, un’anziana di 84 anni è stata multata per aver manifestato contro l’invasione, brandendo un cartello che chiedeva di fermare la guerra. il governo russo si è fatto sempre più rigido verso il dissenso, introducendo pene severe per chiunque critichi l’azione militare.
Scenario geopolitico e diplomazia internazionale
- La Svizzera ha confermato la disponibilità a ospitare futuri negoziati di pace, offerta accolta con interesse da Kiev.
- Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sollecitato il presidente cinese Xi Jinping a sostenere gli sforzi per una tregua in Ucraina, un appello che sottolinea il ruolo cruciale della Cina nelle dinamiche internazionali.
- Nel frattempo, l’accusa di spionaggio dell’Ungheria contro Kiev alimenta tensioni tra Paesi dell’Unione, evidenziando come il conflitto si riflette anche nelle relazioni interne europee.
Militari e civili nel vortice del conflitto
La situazione sul terreno resta drammatica: attacchi quotidiani e scontri continuano a causare vittime, come documentato anche da rapporti di organizzazioni internazionali che segnalano un aumento significativo delle vittime civili rispetto allo scorso anno.
Nei territori occupati, cominciano a chiudere scuole per mancanza di studenti e mancano addirittura i farmaci essenziali, un quadro che racconta il lento logoramento della vita quotidiana sotto il peso della guerra.
Incidenti e ulteriori tensioni nel conflitto
Durante un volo di routine, un elicottero militare russo è precipitato nella regione di Oryol, causando la morte dell’equipaggio. Le autorità militari preliminarmente attribuiscono l’incidente a un guasto tecnico. Sul fronte dei combattimenti,la Russia ha affermato di aver abbattuto oltre un centinaio di droni ucraini nella sola notte precedente,tra cui diversi diretti verso Mosca.
Parallelamente, le autorità ucraine hanno arrestato sei sabotatori accusati di agire per conto dei servizi russi, compreso un ragazzo di appena 13 anni. Questi eventi rivelano la complessità e la profondità dello scontro, che coinvolge militari e civili in un conflitto che si espande su più fronti.
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