Trump potrebbe annunciare un cessate il fuoco a Gaza con rilascio ostaggi
Secondo fonti vicine a sky news Arabia, è sempre più concreto il rischio che il presidente statunitense Donald Trump si appresti a comunicare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza entro pochi giorni. L’intesa sarebbe legata a un’intesa che contempla il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas.
Lo stesso Trump ha lasciato intendere di avere ricevuto segnali positivi da hamas. In un recente intervento,ha dichiarato: “Abbiamo parlato con Israele e vogliamo provare a mettere fine ai combattimenti nella Striscia”. la volontà di limitare la spirale di violenza sembra quindi orientare gli sforzi diplomatici in corso.
Nuovi sviluppi nei negoziati internazionali
Nei giorni scorsi la squadra negoziale statunitense guidata da Steve witkoff ha manifestato l’intenzione di riprendere i colloqui, con una possibile delegazione israeliana pronta a recarsi al Cairo. I negoziati seguono il cosiddetto “piano Witkoff”, che prevede il rilascio graduale degli ostaggi e la sospensione temporanea delle ostilità.
Parallelamente, Hamas e Israele stanno esaminando una bozza di accordo presentata dal mediatore palestinese-americano Bishara Bahbah, con il sostegno dell’inviato di Trump in medio Oriente. L’intesa contempla un cessate il fuoco completo garantito dagli Stati Uniti e la consegna quotidiana di aiuti umanitari, con il passaggio di circa 1000 camion ogni giorno nella Striscia.
Situazione sul terreno: operazioni e tensioni a Gerusalemme
Il conflitto continua con intensità. L’esercito israeliano ha lanciato un’operazione “senza precedenti” contro i gruppi armati nella zona di Khan Younis, ordinando l’evacuazione urgente di alcune aree considerate ad alto rischio. Nel frattempo, la tensione si accende anche nella Città Vecchia di Gerusalemme, dove giovani israeliani di destra hanno manifestato con atteggiamenti violenti contro negozianti arabi, provocando un clima di paura e tensione tra le comunità.
La situazione sul terreno è aggravata da episodi di violenza sempre più frequenti,come l’attacco a una scuola di Gaza che ha provocato decine di vittime,in un drammatico crescendo di sangue che coinvolge civili indifesi.
Parole e prese di posizione da più fronti
La politica internazionale si scuote di fronte alla crisi: il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso critiche verso il governo Netanyahu, dichiarando che il livello degli attacchi israeliani a Gaza ha superato qualsiasi giustificazione militare.
In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che, sebbene Israele abbia ottenuto una vittoria contro Hamas, “ora è il momento di una tregua” perché la popolazione civile soffre enormemente, ricordando che il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato anche in tempo di guerra.
Aiuti umanitari e infrastrutture in difficoltà
In questa cornice, la Gaza Humanitarian Foundation ha avviato il suo primo centro di distribuzione degli aiuti nella Striscia, mentre altri punti sono in fase di apertura. Tuttavia, l’organizzazione ha dovuto fare i conti con le dimissioni improvvise del suo amministratore delegato, che ha espresso dubbi sulle possibilità di operare rispettando principi di neutralità e indipendenza.
Israele, per facilitare gli sforzi umanitari, ha accettato di ritardare temporaneamente l’escalation militare e procedere a garantire la sicurezza lungo le rotte degli aiuti, evitando che Hamas possa infiltrare o sottrarre le forniture destinate alla popolazione.
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