Il valzer di Strauss “Sul bel Danubio blu” viaggia nello spazio a due secoli dalla nascita
Johann Strauss II, celebre “re del valzer”, conquista per la prima volta il cosmo: il suo capolavoro Sul bel Danubio blu verrà trasmesso nello spazio profondo in occasione del bicentenario della sua nascita e del cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Un concerto tra stelle e onde radio
L’esecuzione sarà affidata alla Vienna Symphony Orchestra e diffusa in diretta attraverso eventi pubblici gratuiti a Vienna, Madrid e New York. Tuttavia, per evitare imprevisti tecnici, il brano che raggiungerà lo spazio sarà una registrazione della prova generale, mentre la performance dal vivo accompagnerà simbolicamente l’invio della musica.
Il suono che viaggia alla velocità della luce
Il segnale radio contenente la registrazione partirà dall’antenna ESA in Spagna, parte della rete di comunicazione con sonde spaziali in profondità cosmica, puntando verso voyager 1, attualmente l’oggetto più lontano mai creato dall’uomo.
Viaggia alla velocità della luce, circa 1,08 miliardi di chilometri all’ora, impiegando:
- 1,5 secondi per raggiungere la Luna,
- 4,5 minuti per arrivare su Marte,
- 37 minuti per giungere su Giove,
- circa 4 ore per arrivare su Nettuno.
Entro poche ore dalla partenza, Sul bel Danubio blu si troverà alla stessa distanza di Voyager 1, che al momento si trova oltre 24 miliardi di chilometri dalla Terra, disperso nello spazio interstellare.
Una storia musicale rimasta “nascosta” tra le stelle
stranamente, la celebre melodia di Strauss non era stata inclusa nelle “Golden Records” lanciate a bordo della Voyager nel 1977. Questi dischi, destinati a eventuali forme di vita extraterrestri, contengono brani di Bach, Beethoven e Mozart, ma non il valzer viennese, nonostante la sua fama soprattutto per la colonna sonora del film 2001: Odissea nello spazio. La Vienna Tourist Board definisce questa esclusione come una vera e propria “errore cosmico” che ora si desidera correggere.
Musica nello spazio: una lunga tradizione
Il lancio di brani musicali lontano dalla Terra non è una novità. Nel 2008 la NASA inviò nello spazio la canzone Across the Universe dei Beatles. Più recentemente, nel 2023, Missy Elliott ha raggiunto Venere con il suo singolo The Rain, mentre la sonda Curiosity, atterrata su Marte nel 2012, ha trasmesso il brano Reach for the Stars di Will.i.am direttamente dal Pianeta Rosso.
La musica come ponte universale
“La musica crea legami che superano il tempo e lo spazio in modi unici,” ha affermato Josef Aschbacher, direttore dell’ESA. “Siamo onorati di accompagnare Johann Strauss II in questa missione spaziale, con la speranza di ispirare scienziati e ricercatori del futuro che un giorno potrebbero ascoltare questo valzer viaggiando tra le stelle.”
Nato a Vienna il 25 ottobre 1825, Strauss vede oggi la sua eredità culturale espandersi ben oltre i confini terrestri, unendo musica e cosmo in un unico, suggestivo dialogo.
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