sette Passeggeri Fermati all’aeroporto di Islamabad con Falsi Permessi di Soggiorno per l’Italia
La federal Investigation Agency (FIA), unità immigrazione del Nuovo Aeroporto Internazionale di Islamabad, ha bloccato sette viaggiatori intenti a imbarcarsi per l’Italia con documenti di soggiorno contraffatti.
Un uomo sospettato di aver facilitato il loro viaggio è stato arrestato all’interno dello scalo.
il Controllo Durante l’Imbarco per Baku
Secondo le autorità, l’episodio è avvenuto nel corso del briefing per il volo J2144 diretto a Baku, capitale dell’Azerbaijan. sei passeggeri, provenienti da diverse zone del Khyber Pakhtunkhwa e di Rawalpindi, insieme a un facilitatore identificato come Muhammad Haroon, si sono presentati al banco immigrazione.
Dopo un’attenta verifica, gli ufficiali hanno riscontrato che i documenti di viaggio erano falsi.
Chi Sono i Fermati e il Ruolo del Facilitatore
I soggetti bloccati erano Muhammad sher, Salman Khan, Muhammad Haris Khan, Waliullah, Ehtesham Sharafat e Sameenullah. Nessuno di loro è riuscito a fornire una motivazione convincente sul motivo del viaggio a Baku durante il primo interrogatorio.
ulteriori accertamenti hanno rivelato che tutti i fermati appartenevano allo stesso nucleo familiare e che erano stati forniti di carte di soggiorno italiane false da un certo shakirullah, un agente che si trovava anch’egli in aeroporto.
Raid e Sequestro di Documenti Falsi
Una squadra della FIA ha quindi effettuato un’azione nel salone partenze, arrestando Shakirullah. Nel corso della perquisizione sono stati recuperati permessi di soggiorno contraffatti italiani e visti turchi irregolari in possesso dei passeggeri.
Muhammad Haroon aveva predisposto i visti per Azerbaijan e Turchia, probabilmente con l’intento di utilizzarli come tappe intermedie per raggiungere l’Europa.
Un Fenomeno Che Fa Riflettere
Questo episodio dimostra come la falsificazione di documenti di identità e soggiorno rappresenti un metodo persistente e organizzato per tentare di aggirare i controlli e varcare i confini. Il fenomeno, oltre a implicazioni legali rilevanti, apre la discussione su quanto sia complesso e delicato gestire flussi migratori e sicurezza dei confini in un mondo sempre più interconnesso.
La scoperta di permessi di soggiorno falsi e visti irregolari non è un caso isolato e mette in luce la rete di facilitatori pronti a sfruttare il desiderio di molti di raggiungere l’Europa, spesso a scapito di norme e sicurezza. Quali misure aggiuntive si potrebbero adottare per limitare queste pratiche? È una domanda che interessa non solo le autorità pakistane, ma tutti gli Stati coinvolti nei controlli migratori.
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