hatsushima: la prima stazione ferroviaria in Giappone costruita con la stampa 3D
Gestire e mantenere stazioni ferroviarie in aree rurali e poco frequentate è da tempo una sfida nel Giappone contemporaneo. Diminuzione della popolazione locale e spostamento verso le città rendono arduo giustificare interventi infrastrutturali su fermate quasi deserte, spesso in spazi remoti ricchi di fascino ma scarsamente utilizzate. A queste si affianca la categoria delle cosiddette stazioni hikyō, piccole fermate isolate che, più di altre, si prestano a sperimentazioni tecnologiche intelligenti per ridurre costi e inefficienze.
Le stazioni hikyō: tra abbandono e potenziale tecnologico
Tradizionalmente posizionate lontano dai centri abitati, queste stazioni immersi in panorami suggestivi ma scarsamente popolati incarnano l’immagine stessa di una rete ferroviaria dal passato glorioso e dal presente fragile. La loro manutenzione richiede risorse spesso sproporzionate rispetto all’effettivo utilizzo. Tuttavia, è proprio questo contesto che spinge a sviluppare soluzioni innovative, come la stampa 3D, che promette di rivoluzionare la gestione e la costruzione delle infrastrutture ferroviarie.
la svolta digitale di Hatsushima
Il progetto di Hatsushima, situata nella prefettura di Wakayama, segna un punto di svolta sia tecnologico che culturale: è la prima stazione ferroviaria al mondo interamente realizzata con la stampa 3D. Questa impresa è stata possibile grazie alla sinergia tra la West Japan Railway Company (JR West), lo studio di design Neuob e Serendix, startup specializzata in costruzioni a basso costo stampate tridimensionalmente.
Al posto della vecchia pensilina, un’installazione datata 75 anni, oggi si erge una struttura moderna, pensata per durare e resistere a eventi sismici e condizioni atmosferiche avverse. Compatta e funzionale, questa stazione ha richiesto meno di sei ore per essere completamente assemblata, dimostrando quanto la stampa 3D possa ridurre tempi e sprechi.
Dal laboratorio al territorio: il processo costruttivo
Tutto ha avuto inizio nel laboratorio di Kumamoto, dove sono state create le componenti modulari della struttura. Questi elementi, stampati utilizzando una malta cementizia rinforzata con acciaio, hanno richiesto circa una settimana di stampa. Terminata questa fase, le parti sono state spedite per più di 800 chilometri fino a raggiungere Arida, dove l’installazione si è svolta tra la corsa dell’ultimo treno notturno e dell’alba.
Dalle 23:57, un team specializzato ha posizionato con gru e precisione le quattro sezioni prefabbricate, terminando il montaggio in meno di due ore. Successivamente, la struttura è stata assicurata tramite barre metalliche e collanti industriali, finalizzando tutto entro l’arrivo del primo convoglio mattutino.
Un’opera d’arte funzionale: dettagli e valorizzazione locale
La stazione è alta poco più di 2,6 metri e copre circa 9 metri quadrati.Non si tratta però di una semplice costruzione: elementi decorativi tridimensionali in rilievo raffigurano mandarini e pesci sciabola,simboli emblematici del territorio circostante. Un tocco artistico voluto dal fondatore di Neuob, Hiroshi Ota, che sottolinea come la tecnologia 3D consenta anche di raccontare e valorizzare la cultura locale attraverso forme uniche e personalizzate.
“Abbiamo voluto rappresentare le specialità locali per valorizzare il territorio, un dettaglio reso possibile solo grazie alla versatilità della stampa 3D.”
La stazione sarà dotata di servizi moderni come distributori automatici di biglietti e sistemi di lettura digitale, completando così una nuova esperienza ferroviaria che fonde tecnologia, tradizione e sostenibilità.
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