Michael Cera e Jackie chan a BBC Radio 2: un incontro sorprendente e un debutto con Wes Anderson
Michael Cera ha trascorso le ultime settimane impegnato in un tour promozionale globale per The Phoenician Scheme, il suo primo ruolo da protagonista in un film diretto da Wes Anderson.Nello stesso periodo, Jackie Chan stava promuovendo Karate Kid: Legends.I due attori si sono incrociati durante una tappa stampa presso BBC radio 2, ma, a sorpresa, Chan sembrava non sapere chi fosse cera.
«Un fotografo mi ha chiesto se conoscevo Jackie Chan, e io ho risposto di no. Così mi ha detto: “Allora vieni a conoscerlo”», racconta Cera a NME.«Quando l’ho incontrato, lui sembrava confuso, come: “Chi è questa persona? Cosa sta succedendo?” Abbiamo fatto una foto, però credo che lui pensasse fossi uno dei vincitori di qualche concorso. Mi ha preso da parte dicendo: “Ok, facciamo una foto veloce. Dai.” Non era scortese, ma ho avuto la sensazione di aver invaso il suo spazio personale assieme alla sua squadra, poco prima del suo intervento radiofonico.»
Solo venti minuti dopo quell’incontro, Cera ha raccontato a NME: «Mi sono chiesto: “Ma cosa ci faccio qui?” Però tutti sono stati molto gentili e sono comunque riuscito a conoscere jackie.»
Due uscite cinematografiche a confronto
The Phoenician Scheme e karate Kid: Legends sono entrambi attesi nelle sale il 30 maggio, anche se il film di Cera partirà con una distribuzione limitata per poi ampliarsi in tutta Italia dal 6 giugno. La presentazione mondiale del film di Wes Anderson si è svolta al Festival di Cannes, dove l’attore ha avuto modo di discutere della sua esperienza sul set.
L’atmosfera sul set di wes Anderson
cera ha descritto l’ambiente di lavoro del regista come «molto preciso e dettagliato, ma allo stesso tempo divertente. C’è sempre un clima di leggerezza, nessuna tensione negativa, sembra davvero che ci si stia godendo ogni momento anche mentre si lavora con serietà.»
Secondo l’attore,Anderson ha la libertà di girare un numero impressionante di ciak: «Dopo circa venti riprese,senti che la scena è “a posto”,ma lui ti spinge a sperimentare ulteriori varianti solo per gioco.È un modo di lavorare che regala sempre qualcosa in più, con piccoli errori felici che arricchiscono il risultato finale.»
«Spero vivamente di poter collaborare ancora con lui ogni volta che ne avrò l’opportunità,» conclude Cera, esprimendo tutta la sua stima per il metodo e la personalità del regista.
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