Dubai: prima città dell’emisfero orientale certificata “Certified Autism Destination”
Dubai conquista un nuovo riconoscimento globale, diventando il primo luogo dell’emisfero orientale a ottenere la certificazione Certified Autism Destination. Questo traguardo attesta come la metropoli si sia attrezzata per accogliere e supportare i viaggiatori con disturbi dello spettro autistico, grazie a un mix di formazione del personale, pratiche inclusive e infrastrutture studiate appositamente per rispondere a esigenze sensoriali e di accessibilità.
Una metropoli di record… e di contraddizioni
La capitale degli Emirati Arabi Uniti, celebre per i suoi primati leggendari – dal grattacielo più alto del pianeta all’hotel più elevato, dalla fontana con gli zampilli più maestosi al più grande acquario al mondo – aggiunge ora un riconoscimento dal sapore diverso, legato all’attenzione sociale e all’inclusione.Ma fino a che punto questa nuova immagine inclusiva può convivere con la fama di città simbolo del consumismo sfrenato e di uno sviluppo urbanistico estremamente impattante dal punto di vista ambientale?
una strategia in linea con l’agenda locale
Il riconoscimento di Dubai riflette un impegno più ampio, ben inserito nell’Agenda Economica D33, che punta a valorizzare il talento, favorire l’inclusione e migliorare la qualità della vita dei residenti e dei visitatori. L’iniziativa si inquadra anche nell'”Anno della Comunità” negli Emirati Arabi Uniti, un progetto che mira a costruire ambienti dove la collaborazione e il senso di appartenenza siano protagonisti.
Obiettivi concreti e numeri significativi
- Oltre 70.000 persone saranno formate su autismi e sensibilità sensoriale, aumentando così la consapevolezza collettiva.
- Più di 300 hotel parteciperanno a programmi formativi e otterranno la certificazione, assicurando un’accoglienza più attenta e sensibile per ospiti con autismo.
- Una quindicina di attrazioni turistiche,insieme a spiagge e parchi,hanno già ottenuto la certificazione IBCCES per i servizi dedicati.
L’aeroporto di Dubai: modello di riferimento internazionale
Non è un caso che già a dicembre dello scorso anno lo scalo aeroportuale della città fosse stato riconosciuto come il primo al mondo con la certificazione Certified Autism Center. Un programma di formazione ha coinvolto 45.000 dipendenti, fornendo loro competenze precise per assistere al meglio i viaggiatori con disabilità, con particolare attenzione a chi presenta disturbi dello spettro autistico o sensibilità sensoriali.
Inclusività e sostenibilità: un binomio ancora tutto da scrivere
questo risultato, così carico di umanità e progresso, si scontra però con il lato controverso della metropoli: dubai continua a essere un laboratorio di consumismo e di espansione edilizia forsennata, con un’impronta ecologica pro capite tra le più elevate al mondo. Mentre si investono risorse per migliorare l’accessibilità e la formazione,la città mantiene attivi progetti che sollevano dubbi,come le piste da sci artificiali innalzate in pieno deserto o la creazione di isole artificiali che modificano irreversibilmente gli ecosistemi marini.
Inclusione sì, ma a quale prezzo?
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