Trastuzumab Deruxtecan e Pertuzumab: Nuova Speranza per il Cancro al Seno HER2-Positivo
Una svolta significativa emerge dalla ricerca oncologica: la combinazione di trastuzumab deruxtecan (T-DXd) con pertuzumab (Perjeta) ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza libera da progressione (PFS) in pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico HER2-positivo.
Il dato arriva dallo studio DESTINY-Breast09, presentato recentemente a Chicago, che ha confrontato questo regime terapeutico di prima linea con gli standard attuali. Nei casi di tumori HER2-positivi, notoriamente aggressivi e complessi da trattare in fase metastatica, questa combinazione si mostra promettente nel ritardare l’avanzamento della malattia.
Come funziona la combinazione terapeutica?
Il trastuzumab deruxtecan è un anticorpo coniugato innovativo che associa un anticorpo monoclonale targeting HER2 a un potente farmaco chemioterapico. Pertuzumab, invece, impedisce alla proteina HER2 di attivare segnali di crescita tumorale.
insieme, agiscono su più fronti per bloccare la proliferazione delle cellule neoplastiche, aumentando l’efficacia rispetto all’utilizzo singolo o ad altri regimi combinati.
Risultati clinici e impatto sulla gestione del tumore
I pazienti sottoposti a questa combinazione hanno sperimentato un marcato aumento della sopravvivenza libera da progressione rispetto ai trattamenti precedenti, suggerendo un progresso nella gestione terapeutica del cancro al seno HER2-positivo.
Questa novità può cambiare il paradigma di cura, offrendo un’opzione valida per chi affronta forme più ostinate della malattia.
Quali prospettive per i pazienti?
La maggiore efficacia unita a un profilo di tossicità sostenibile rappresenta un elemento di speranza per molte donne che combattono contro questo tipo di tumore. Nonostante rimangano alcune sfide legate agli effetti collaterali e alla selezione dei pazienti più adatti, i risultati indicano un passo avanti concreto.
Con il continuo avanzamento delle terapie target, come quella rappresentata da T-DXd e pertuzumab, si apre una nuova fase in cui la personalizzazione del trattamento diventa sempre più cruciale, integrando innovazioni scientifiche e esigenze cliniche.
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