Spagna aderisce a Italia,Svezia,Paesi Bassi,Danimarca e Grecia: stop ai veicoli turistici per combattere il sovraffollamento
Un numero crescente di paesi sta adottando nuove restrizioni sul traffico veicolare turistico per arginare gli effetti dell’overtourism,salvaguardare le comunità locali e alleggerire le infrastrutture nelle stagioni di punta. Tra questi, la Spagna si unisce a nazioni come Italia, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca e Grecia che hanno già introdotto limitazioni per ridurre il congestionamento e l’impatto ambientale nelle mete più frequentate.
Parallelamente,altre grandi realtà come Stati Uniti,Giappone,Francia,Austria e Svizzera stanno valutando misure simili per fronteggiare città sovraffollate,strade intasate e degrado ambientale causato dal turismo di massa.
Ibiza introduce un tetto ai veicoli turistici: cosa cambia
Dal 1° giugno 2025,l’isola di Ibiza pone un limite rigoroso al numero di automobili turistiche presenti durante la stagione alta. Non sarà più possibile superare le 20.000 auto al giorno,quota che include vetture a noleggio e private trasportate via traghetto.Chi intende guidare sull’isola dovrà richiedere un permesso digitale in anticipo, con 16.000 pass riservati ai veicoli a noleggio e appena 4.000 ai mezzi privati provenienti dal mare.
Le regole si fanno ancora più stringenti per caravan e camper, obbligati a dimostrare una prenotazione confermata in campeggi autorizzati. Il campeggio libero e le soste lungo la strada saranno severamente vietati, in nome della tutela degli spazi naturali e della qualità della vita di 150.000 residenti permanenti.
Negli ultimi vent’anni il numero di veicoli registrati sull’isola è esploso, passando da poco più di 51.000 nel 2002 a oltre 207.000 nel 2022, con un impatto pesante sul traffico e sull’ambiente. La scelta delle autorità ibizenche si inserisce in un percorso già avviato da Formentera, che dal 2019 limita l’accesso dei mezzi durante l’estate attraverso un sistema di permessi digitali e tariffe, con risultati positivi sia in termini di traffico che di feedback turistico.
Si prevede che anche Mallorca possa introdurre provvedimenti analoghi entro il 2026, seguendo la scia delle politiche sostenibili.
Italia: stop ai veicoli nei centri storici e sulle isole più visitate
Da tempo l’Italia affronta il fenomeno del turismo di massa con restrizioni mirate. A Venezia, per esempio, sono vietate le grandi navi da crociera nel centro storico e la tassa di ingresso per i visitatori giornalieri è stata raddoppiata nei giorni di massimo afflusso nel 2025.
Diverse città italiane gestiscono zone a traffico limitato (ZTL) che impediscono l’accesso a veicoli non autorizzati, tra cui quelli dei turisti, per preservare l’integrità dei centri urbani e ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico.
Isola di Capri sta valutando ulteriori limiti per le auto private e possibili restrizioni anche al traffico marittimo, con lo scopo di diminuire la congestione nelle aree marine più delicate.
Il quadro italiano riflette un’azione diffusa che mira a proteggere il patrimonio culturale, migliorare la qualità dell’aria e gestire l’afflusso turistico in modo sostenibile.
Svezia: addio alle auto a combustione nel cuore di Stoccolma
Con una decisione di vasta portata, Stoccolma vieta dall’inizio del 2025 l’ingresso ai veicoli a benzina e diesel in un’ampia zona commerciale del centro, estesa su circa 20 isolati. La misura coinvolge anche le auto dei turisti,che dovranno necessariamente optare per soluzioni a zero emissioni,salvo casi di emergenza o esigenze speciali.
L’obiettivo dichiarato è migliorare la qualità dell’aria, diminuire il rumore e incentivare forme di mobilità più sostenibili, a beneficio sia dei residenti sia dei visitatori.
Paesi Bassi, Danimarca e Germania: più severità su emissioni e accessi
Nei Paesi bassi le normali restrizioni sulle emissioni colpiscono soprattutto Amsterdam e Rotterdam, dove i veicoli diesel più vecchi sono bloccati e i turisti devono verificare preventivamente che le loro auto rispettino gli standard ambientali richiesti, pena multe salate.
L’obiettivo olandese è la completa eliminazione delle auto a combustione entro il 2030.Anche la danimarca segue questa linea, con l’introduzione di zone a basse emissioni a Copenaghen, in cui i diesel privi di filtri particolati non possono circolare, controllati da sistemi automatici di lettura targhe.
La Germania amplia queste misure con una rete di zone ambientali che richiedono l’esposizione di bollini identificativi per ogni veicolo: una regola imprescindibile per chi organizza viaggi su strada in città come Berlino, Monaco o Amburgo.
grecia controlla il turismo da crociera e i mezzi locali
Pur non applicando un divieto totale ai veicoli turistici, la Grecia affronta il sovraffollamento imponendo quote giornaliere di passeggeri provenienti da navi da crociera soprattutto nelle isole più famose come Santorini e Mykonos. Il miglioramento del controllo sul traffico di bus turistici e mezzi locali è all’attenzione delle autorità, con l’intento di evitare congestioni stradali eccessive su piccole isole.
In arrivo nuove restrizioni in USA, Giappone, Francia, Austria e Svizzera
Alcuni paesi sono in fase di studio o sperimentazione per limitare il traffico veicolare turistico. Negli Stati Uniti, ad esempio, dei parchi nazionali come zion e yosemite stanno testando sistemi di navette obbligatorie nei periodi di alta affluenza, escludendo le auto private, un modello che potrebbe estendersi ad altre aree.
In Giappone, città culturali affollate come Kyoto discutono limiti ai mezzi non locali e potenziano i trasporti pubblici dedicati ai turisti. Al Monte Fuji,sono già in vigore limiti sul numero di escursionisti giornalieri e tariffe di ingresso,mentre le restrizioni alle auto sono ancora in fase di valutazione.
Francia, Austria e Svizzera valutano interventi stagionali nelle località di montagna e ai laghi, con l’obiettivo di scongiurare blocchi stradali e garantire la vivibilità dei piccoli centri durante i mesi più intensi.
Cosa cambia per chi viaggia
Per chi organizza vacanze, soprattutto in Europa, diventa sempre più rilevante pianificare bene i dettagli relativi ai mezzi di trasporto su strada. Prenotare permessi in anticipo, evitare l’uso di veicoli non autorizzati e preferire mezzi alternativi come treni, autobus, biciclette o passeggiate rappresentano ormai strategie essenziali.
Questi divieti non cercano di escludere i turisti, ma piuttosto di trovare un equilibrio tra le esigenze degli abitanti, la sostenibilità ambientale e la qualità dell’esperienza turistica.
Un futuro del turismo più consapevole
La tendenza globale indica una svolta verso un turismo che non lascia spazio all’anarchia nelle strade né al sovraccarico delle risorse. Misure come quelle introdotte da Spagna e altri paesi riflettono una nuova filosofia: chi visita deve adattarsi ai limiti del luogo, contribuendo a mantenere puliti, autentici e vivibili i territori scelti per il viaggio.
Per i viaggiatori disposti a fare qualche passo in più verso un turismo responsabile, la ricompensa sarà un’esperienza più serena e genuina, lontana dal caos e dai compromessi ambientali.
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