Trasferirsi in Italia: le nuove regole che cambiano il quadro per gli americani
Negli ultimi anni, sempre più cittadini statunitensi hanno scelto di stabilirsi in Italia, attirando l’attenzione su un paese ricco di storia, cultura e qualità della vita. Tuttavia, con alcune novità legislative che hanno modificato il panorama dell’immigrazione, ci si chiede se trasferirsi ora sia diventato più complesso per chi viene dagli Stati Uniti.
Un boom di nuovi residenti americani
I numeri parlano chiaro: nel 2024, oltre 16.500 americani hanno deciso di trasferirsi in Italia, con un incremento di circa 2.000 unità rispetto a due anni prima. La crescita di questo fenomeno è confermata da un aumento delle richieste di informazioni,che arrivano da molteplici fonti,dai consulenti per il trasferimento agli avvocati specializzati,fino ai gruppi Facebook dedicati a chi vive in Italia.
Eppure, mentre l’interesse verso il Bel Paese non accenna a diminuire, restano dubbi sull’effettiva facilità di stabilirsi legalmente nel paese. Quali sono le novità normative che influenzano questa scelta?
Cittadinanza per discendenza: i nuovi limiti
A marzo sono state introdotte modifiche sostanziali alle regole per ottenere la cittadinanza italiana per via ancestrale. Il cambiamento più significativo è il vincolo di due generazioni per poter richiedere questo tipo di cittadinanza, una soglia che ha sorpreso e scoraggiato molti aspiranti richiedenti, soprattutto negli Stati Uniti, in argentina e in Brasile.
Possedere un passaporto italiano, o di uno qualsiasi dei Paesi UE, infatti, semplifica enormemente il trasferimento in Italia, eliminando la necessità del visto e favorendo una maggiore libertà di movimento. Questa restrizione ha ovviamente un impatto rilevante su chi contava su questo canale per stabilirsi in Italia.
“Nonostante queste modifiche, ottenere la residenza in Italia resta un’opzione accessibile,” spiega Federica Grazi, esperta di relocation e fondatrice di Mitos relocation Solutions.
Quali soluzioni per il visto?
Il sistema italiano prevede vari percorsi per chi cerca di trasferirsi, modellati sulle diverse situazioni personali e professionali. Tra le formule più semplici, quelle rivolte a chi ha un reddito proveniente dall’estero si distinguono per praticità.
Durante il 2024, è stato introdotto un visto digitale pensato per i nomadi digitali: lavoratori da remoto e professionisti indipendenti che possono dimostrare la propria indipendenza economica e la capacità di lavorare ovunque. Per i pensionati o chi vive di rendite, l’opzione più nota rimane il visto per residenza elettiva, basato proprio sul possesso di un reddito passivo.
Chi ha già ottenuto il visto per residenza elettiva racconta di aver affrontato una procedura impegnativa, ma non impossibile. Le sfide esistono, ma con la giusta preparazione si possono superare.
Cittadinanza tramite residenza: niente cambiamenti concreti
Un’ultima novità riguardava il tentativo di snellire la legge sulla cittadinanza per residenza, che avrebbe accelerato i tempi per chi vive legalmente in Italia da anni. La proposta,però,non si è tradotta in modifiche effettive.
Molti stranieri con permesso di soggiorno avevano sperato in un iter più rapido per diventare cittadini,ma al momento tutto procede come prima. Alcune persone, penalizzate dalle nuove limitazioni sulla cittadinanza per discendenza, stanno ora riposizionando le proprie strategie puntando proprio su questo percorso alternativo.
Oltre il visto: le altre sfide della vita in Italia
Il trasferimento non si esaurisce con il permesso di soggiorno o il passaporto.Chi decide di stabilirsi in Italia deve affrontare diversi aspetti pratici: la normativa sanitaria, le regole fiscali, e persino l’obbligo di ricertificare la patente di guida, superando un esame in italiano.
Questi dettagli spesso vengono sottovalutati, ma sono fondamentali per integrarsi e gestire con successo una nuova vita nel paese.
“Molti americani già considerano l’Italia la loro casa – conclude Grazi – e nonostante le recenti restrizioni, la tendenza a trasferirsi qui continuerà a crescere.”
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