Il cambio di legge ad Atene apre a grattacieli stile Manhattan: il nuovo volto della città (video)

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Il Pioniere dei Grattacieli Greci: la Storia del Torre di Atene

Una costruzione che ha segnato un’epoca

Il 13 giugno di molti anni fa prese avvio un progetto destinato a cambiare lo skyline di atene: la costruzione del Torre di Atene, il primo grattacielo della Grecia. Con i suoi 110 metri di altezza distribuiti su 30 piani, rappresenta ancora oggi l’edificio più imponente del paese.

La posa della prima pietra avvenne il 13 giugno di un anno successivo alla sua ideazione, mentre i lavori furono portati a termine in un clima politico difficile, durante un periodo di dittatura. L’inaugurazione ufficiale si tenne pochi mesi dopo, diventando subito un simbolo architettonico riconosciuto.

Architettura e posizione strategica

Il complesso è formato da due torri: la principale, più alta, e una secondaria di 65 metri, posizionata accanto e collegata al primo piano del grattacielo maggiore. Situato nel quartiere di Ampelokipoi, all’imbocco della trafficata via Mesogeion, ospita prevalentemente uffici e spazi commerciali.

I progettisti, gli architetti Giannis Vikelas e Giannis Kymbritis, scelsero uno stile che, pur suscitando critiche per alcune soluzioni stilistiche e per la maestosità dell’altezza in un contesto fino ad allora basso, ha conquistato un posto di rilievo nel panorama ateniese.

Un modello greco ispirato all’America

Inizialmente era stato pensato di affidare il disegno a una società straniera specializzata in grattacieli, ma alla fine la realizzazione fu affidata interamente a professionisti e imprese greche, sottolineando l’ambizione nazionale del progetto.

La struttura evoca lo stile del celebre edificio Seagram Building di Manhattan, eretto negli anni ’50, noto per i suoi 157 metri di altezza e il suo design innovativo per l’epoca. La costruzione del Torre di Atene durò circa tre anni, consacrandolo come l’edificio più alto non solo in Grecia, ma nell’intera regione balcanica.

Innovazioni strutturali e resistenza ai terremoti

Il grattacielo fu pionieristico per l’utilizzo di colonne in acciaio e solai in cemento armato, tecniche all’avanguardia nella regione. Tale robustezza si è dimostrata efficace durante i sismi più violenti che hanno colpito Atene in decenni recenti, quando il Torre non riportò alcun danno significativo, nonostante la sua altezza e la presenza esterna di grandi superfici vetrate.

Durante uno degli eventi sismici, la sommità oscillò fino a 1,2 metri, un movimento impressionante che tuttavia confermò la bontà delle scelte costruttive.

Contesto normativo e urbanistico

La nascita di questa struttura coincide con un cambiamento legislativo che eliminò i vincoli sull’altezza degli edifici, concedendo maggiore libertà progettuale per garantire migliore illuminazione e ventilazione degli spazi urbani. Prima di questa svolta, la massima altezza consentita in città si attestava intorno ai 35 metri.

Fino a quel momento, il primato di edifici alti spettava all’Hotel Hilton di Atene, con i suoi 14 piani. Il cambiamento normativo permise così alla società costruttrice Alvertis-Dimopoulos A.E., una delle più rilevanti dell’epoca, di lanciare una sfida architettonica e ingegneristica, con l’obiettivo di raggiungere nuovi traguardi e affermare la modernità della città.

Un simbolo urbano ancora oggi

Il sito scelto per l’intervento si trova all’incrocio tra le vie Mesogeion e Vasilissis Sofias, un’area allora periferica rispetto al centro cittadino e che ha visto nel tempo un’evoluzione significativa grazie anche alla presenza della torre.

Oggi, nonostante alcune modifiche effettuate negli anni Novanta, come l’installazione di antenne sulla sommità, il Torre di Atene conserva intatta la sua presenza scenica, continuando a raccontare una storia di progresso, ambizione e resilienza.