Conflitto Israele-Iran: nuovi raid israeliani colpiscono l’Iran centrale, il bilancio delle vittime cresce
L’intensificarsi degli scontri tra Israele e Iran segna un’escalation preoccupante che coinvolge nuove ondate di attacchi aerei da parte dell’Aeronautica militare israeliana sull’Iran centrale. Secondo quanto dichiarato da un ufficiale dell’esercito israeliano, i caccia dell’Idf hanno ripreso bombardamenti mirati, con una strategia che punta a colpire infrastrutture militari e centri di comando, nel tentativo di bloccare la minaccia missilistica e nucleare che israele attribuisce a teheran.
Netanyahu annuncia il controllo del cielo di Teheran: “Questo cambia tutto”
Il primo ministro Benyamin Netanyahu, durante una visita alla base aerea di Tel Nof, ha sottolineato come il dominio israeliano dello spazio aereo sopra Teheran rappresenti un punto di svolta nella campagna militare. “Siamo sulla strada per neutralizzare la minaccia nucleare e missilistica,” ha affermato, ribadendo un ultimatum diretto agli abitanti della capitale iraniana: “Evacuate, poi agiremo”. Questa dichiarazione rivela una pressione crescente sulle autorità iraniane, con un evidente obiettivo di dissuadere ulteriori attacchi contro civili israeliani.
Impatto umano e danni: oltre 200 morti in Iran, numerose vittime tra donne e bambini
Il portavoce del ministero della Salute iraniano ha confermato che i raid israeliani hanno causato la morte di almeno 224 persone, con un totale di circa 1.481 tra morti e feriti. Tra le vittime,spicca la tragica presenza di almeno 45 donne e bambini,a testimonianza delle drammatiche conseguenze sul fronte civile.Questi dati rivelano un conflitto crudele che coinvolge non solo obiettivi militari, ma anche la popolazione non combattente.
Superiorità aerea israeliana e colpi ai lanciatori missilistici
Secondo il portavoce dello Stato maggiore israeliano, Effi Defrin, l’Idf ha ormai ottenuto il pieno controllo dei cieli su Teheran, distruggendo circa un terzo delle rampe di lancio missilistiche iraniane prima che possano essere usate. L’azione militare sembra riuscire a contenere e ostacolare gran parte dei missili e droni lanciati dall’Iran verso il territorio israeliano, rafforzando così la difesa nazionale di Israele.
Attacchi su Teheran e zone strategiche
Nei raid delle ultime ore, le autorità iraniane riportano colpi diretti su diverse aree chiave della capitale, tra cui il quartiere di Shahrak-e Gharb e l’autostrada che collega Teheran con Qom, importante città religiosa sciita. Inoltre, è stata colpita la zona nord orientale di Teheran, dove si trovano almeno dieci centri di comando della Forza Quds, l’unità d’élite dei Guardiani della Rivoluzione. Altri obiettivi includono il quartier generale dei Basij, la milizia paramilitare che svolge un ruolo centrale nella sicurezza interna iraniana.
Arresti e controspionaggio in Iran
La tensione sul fronte dell’intelligence si è tradotta anche nell’arresto di agenti israeliani del Mossad accusati di possedere esplosivi e droni. Solo nelle ultime operazioni sono stati sequestrati 200 kg di esplosivo e materiale per 23 droni, segno di una rete clandestina israeliana attiva all’interno del territorio iraniano. Questo sottolinea la complessità e la natura ibrida del conflitto, che coinvolge sia droni senza pilota che operazioni sul terreno.
Il prezzo pagato da Israele: vittime e danni anche tra i civili
Dal canto israeliano, le conseguenze degli attacchi missilistici iraniani si fanno sentire concretamente: le vittime ufficiali sono salite a 24 morti e oltre 590 feriti, inclusi numerosi casi gravi. Tra le città colpite, Haifa registra tre decessi sotto le macerie. Inoltre, un missile lanciato dallo Yemen verso il sud di Israele è stato intercettato e neutralizzato prima di entrare nel paese. Situazioni come questa evidenziano quanto il conflitto stia allargando il raggio delle sue ripercussioni nella regione.
Reazioni internazionali e diplomatiche
Le risposte estere si dividono tra condanne e iniziative di mediazione: l’Unione Europea ha espresso scetticismo nei confronti della Russia, ritenuta parte in causa per la sua alleanza con Teheran e quindi non credibile come mediatore nel conflitto. Nel frattempo, la Turchia si propone come facilitatore di un cessate il fuoco e della ripresa delle trattative nucleari tra Iran e Stati Uniti.
Controversie politiche sul piano internazionale
Un episodio significativo si è verificato al salone aeronautico di Le Bourget,a Parigi,dove il governo francese ha oscurato gli stand di cinque aziende israeliane attive nel settore degli armamenti.Israele ha definito tale decisione “scandalosa”, accusando Parigi di motivazioni politiche volte a danneggiare l’industria della difesa israeliana proprio nel momento in cui è impegnata in quella che definisce “una guerra necessaria”.
Parole e prospettive dallo scenario iraniano
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha ribadito il diritto dell’Iran a sviluppare energia nucleare a scopi pacifici, citando la fatwa della Guida suprema Khamenei che vieta la produzione e l’uso di armi di distruzione di massa. Al contempo, teheran ha rivendicato il successo dei suoi attacchi missilistici su Israele e minacciato ulteriori azioni più devastanti, sottolineando un’escalation potenzialmente lontana dall’essere conclusa.
“Una nuova ondata di attacchi da parte delle Guardie Rivoluzionarie ha permesso ai missili di colpire con successo ed efficacia obiettivi in Israele,”
In un contesto così teso e dinamico, la regione si conferma al centro di uno scontro strategico di vasta portata, con implicazioni che coinvolgono non solo i due attori principali, ma anche la stabilità geopolitica dell’intero Medio Oriente.
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