Esplosione devastante in un impianto chimico di weifang: almeno cinque morti e situazione critica
Una violenta esplosione ha scosso la città cinese di weifang,situata nella provincia orientale dello Shandong. L’incidente, avvenuto poco prima di mezzogiorno, ha interessato un impianto chimico gestito dalla Gaomi Youdao Chemical, provocando la morte di almeno cinque persone, mentre sei risultano tuttora disperse e diciannove ferite.
I filmati, rilanciati sui social network e confermati da agenzie internazionali, mostrano un’imponente colonna di fumo nero e arancione sollevarsi verso il cielo, mentre i vetri delle abitazioni sono andati in frantumi anche a diversi chilometri di distanza. L’improvviso boato, assimilabile a un terremoto, ha seminato paura tra la popolazione locale, che si confronta ancora una volta con le conseguenze di un incidente industriale di vaste proporzioni.
L’impianto coinvolto e le operazioni di soccorso
La struttura della Gaomi Youdao Chemical, inserita in un parco industriale che ospita anche aziende tessili e meccaniche, produce sostanze chimiche destinate a pesticidi e prodotti farmaceutici. Subito dopo l’esplosione,più di 230 operatori dei soccorsi si sono mobilitati sul luogo,mentre i vigili del fuoco hanno combattuto a lungo contro le fiamme per circoscrivere l’emergenza e mettere in sicurezza l’intera area.
Parallelamente, l’Ufficio per l’Ambiente e l’Ecologia di Weifang ha inviato tecnici incaricati di monitorare la qualità dell’aria, ancora non definita. Le autorità hanno già esortato la popolazione a utilizzare mascherine protettive per limitare l’esposizione a possibili sostanze tossiche rilasciate nell’atmosfera.
Un allarme che richiama disastri ambientali passati
Questo episodio riporta alla mente altri gravi incidenti simili verificatisi in Cina negli ultimi anni, come l’esplosione a Ningxia e quella nel Jiangxi. Il confronto più drammatico rimane però la catastrofe di Tianjin, dove una doppia esplosione in un deposito chimico causò oltre 170 vittime.
Nonostante le normative in materia di sicurezza sullo stoccaggio e gestione di sostanze pericolose siano state rafforzate negli anni, gli incidenti si ripetono, alimentando dubbi lanciati anche dall’ultimo rapporto della Commissione ambientale provinciale. Il documento evidenzia la carenza di protocolli aggiornati e strumenti di controllo efficaci in molte aree industriali.
“non si tratta solo di un problema di sicurezza sul lavoro, ma di un’emergenza ambientale costante”, commenta un tecnico esperto nel settore ambientale cinese, che ha scelto di restare anonimo. “A ogni esplosione in un impianto chimico, migliaia di persone si trovano a inalare sostanze spesso cancerogene, senza avere certezze sui tempi né sulle conseguenze per la loro salute”.
Il quadro complessivo degli incidenti chimici in Cina
Dati raccolti da fonti indipendenti raccontano di almeno 18 incidenti rilevanti in impianti chimici diffusi a livello nazionale nello scorso anno. Oltre la metà di questi ha causato fuoriuscite di sostanze tossiche, contaminando falde acquifere e terreni agricoli circostanti. La trasparenza negli accertamenti ufficiali risulta insufficiente, aggravando il clima di sfiducia tra i cittadini verso le autorità locali.
Le testimonianze da Weifang: paura e imprevedibilità
Nel frattempo, l’aria a Weifang resta pesante di fumo e tensione. Testimoni raccontano di vetri frantumati, abitazioni tremanti e un fragore paragonabile a un terremoto. Il fumo era visibile anche da lontano, a molteplici chilometri dal luogo dell’esplosione, alimentando ulteriormente la preoccupazione per la salute pubblica e la sicurezza ambientale.
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