Pesticida vietato dall’Efsa, ma ancora ammesso in Europa fino al 2031

Pesticida vietato dall’Efsa, ma ancora ammesso in Europa fino al 2031
Pesticida vietato dall’Efsa, ma ancora ammesso in Europa fino al 2031

Sette Anni in Più per l’8-Idrossichinolina, Un Pesticida Sempre Più Controverso

Un pesticida classificato come tossico per la riproduzione e particolarmente dannoso per bambini e donne in gravidanza ha ottenuto un rinnovo di autorizzazione di ben sette anni. Si tratta dell’8-idrossichinolina, sostanza inserita da PAN Europe tra i “Toxic 12”, le dodici molecole più urgenti da eliminare dal mercato europeo.

Un rinnovo contestato nonostante i dati incompleti

Durante la riunione del Comitato SCoPAFF, gli Stati membri dell’UE hanno deciso di prorogare il permesso all’uso di questo pesticida, appellandosi a una clausola eccezionale prevista dal regolamento europeo sui pesticidi.Questa deroga, nota come “esposizione trascurabile”, dovrebbe limitare l’impiego di sostanze pericolose solo a condizioni di sicurezza rigorosissime, come l’uso in sistemi chiusi e senza residui negli alimenti.

Tuttavia, nel caso specifico dell’8-idrossichinolina, queste garanzie sembrano poco più che un miraggio. Il pesticida è stato autorizzato per l’impiego nelle serre permanenti mediante irrigazione a goccia, una scelta pericolosa che solleva seri dubbi sulla reale capacità di contenere esposizioni e contaminazioni.

Il parere critico dell’EFSA e le reali condizioni d’uso

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha evidenziato lacune significative nella documentazione presentata dal richiedente, in particolare riguardo all’esposizione delle categorie più vulnerabili come i bambini nelle zone agricole. Inoltre, i test di laboratorio considerano temperature intorno ai 20°C, ignorando che in molte serre del Sud Europa si possono superare i 40°C, con una conseguente accentuazione delle emissioni tossiche.

Un ulteriore elemento di rischio deriva da possibili malfunzionamenti tecnici o errori durante l’applicazione: in tali casi, gli agricoltori rischierebbero livelli di esposizione ben oltre i limiti accettati, sottolinea sempre l’EFSA.

Una decisione in contrasto con le richieste ambientaliste

Nonostante queste evidenze, la Commissione Europea ha spinto per il rinnovo del permesso, basandosi su scenari ottimistici e dati parziali. Le richieste di blocco lanciate da PAN Europe e altre organizzazioni ambientaliste non sono state ascoltate, aprendo così la strada a un precedente potenzialmente pericoloso.

“Affidarsi a dati incompleti e ipotesi poco realistiche mette a rischio anni di impegno per l’eliminazione dei pesticidi più nocivi,” afferma Salomé Roynel di PAN Europe.

Questa decisione sembra svuotare di senso l’intero regolamento sull’uso dei pesticidi, la cui missione era proprio quella di proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente, rimuovendo dai mercati sostanze dannose.

Appello agli Stati membri: divieti nazionali per salvaguardare la salute

Di fronte alla proroga europea, PAN Europe sollecita gli Stati membri ad adottare misure nazionali più stringenti, vietando in modo indipendente prodotti contenenti 8-idrossichinolina. Anche se il rinnovo scadrà solo tra sette anni, ciascun paese può scegliere di anticipare il divieto per tutelare i propri cittadini.

Questa scelta di Bruxelles rischia di far retrocedere le conquiste in tema di sicurezza ambientale e sanitaria, minando la fiducia nelle istituzioni che dovrebbero garantire tutela e prevenzione.