California, Newsom propone un incentivo da 7,5 miliardi per il cinema

California, Newsom propone un incentivo da 7,5 miliardi per il cinema
California, Newsom propone un incentivo da 7,5 miliardi per il cinema

Tariffe sui film stranieri: la proposta di trump e la risposta della California

A solo un giorno dalla proposta di Donald Trump di introdurre tariffe al 100% su tutti i film prodotti all’estero, il governatore della California, Gavin Newsom, ha espresso la sua intenzione di collaborare con il presidente per creare un incentivo fiscale federale di 7,5 miliardi di dollari a sostegno dell’industria cinematografica.

Negli ultimi anni, molti professionisti del settore hanno avanzato richieste per un sussidio federale per il cinema, al fine di contrastare il fenomeno della “produzione fuggitiva”, che ha visto molti posti di lavoro nel cinema spostarsi in paesi come Canada e Regno Unito, attratti da incentivi fiscali.Negli Stati Uniti,le attuali agevolazioni fiscali sono disponibili solo a livello statale.

“L’America continua a essere una potenza cinematografica e la California è pronta a riportare qui più produzioni,” ha dichiarato Newsom in una nota a Variety. “Siamo intenti a lavorare assieme all’amministrazione Trump per rafforzare ulteriormente la produzione domestica e rendere di nuovo grande il cinema americano.”

La risposta di Trump e il clima di tensione

Nonostante l’apertura di newsom a una collaborazione, Trump sembra essere meno entusiasta. Durante una conferenza stampa,il presidente ha attaccato il governatore della california,definendolo “gravemente incapace” per aver permesso il declino dell’industria cinematografica statunitense. “La nostra industria cinematografica è stata decimata da altri paesi e anche dall’incapacità. Il governatore di Los Angeles ha semplicemente permesso che venisse portata via.”

Lo scorso ottobre, Newsom aveva promesso di aumentare l’incentivo per il cinema californiano da 330 milioni a 750 milioni di dollari all’anno. All’epoca, aveva suggerito che la vicepresidente Kamala Harris, se eletta presidente, avrebbe potuto sostenere una misura simile a livello federale. Attualmente, l’espansione proposta sta seguendo il suo iter legislativo.

Anche il senatore californiano Adam schiff ha dichiarato di essere al lavoro su una legge per l’implementazione di un incentivo fiscale federale, esprimendo la sua disponibilità a collaborare con i Repubblicani su questo fronte. I sindacati di Hollywood apprezzerebbero sicuramente un credito d’imposta a livello nazionale per competere equamente con gli altri paesi.

Le controversie sulle tariffe e il mercato cinematografico

La proposta di Newsom arriva proprio in concomitanza con il piano di Trump di imporre elevate tariffe sui film prodotti all’estero.Secondo il presidente, le produzioni straniere rappresentano una “minaccia per la sicurezza nazionale” per l’industria cinematografica americana, poiché attraggono i cineasti verso altri mercati e portano “messaggi e propaganda” nei cinema americani.

“L’industria cinematografica in America sta morendo rapidamente,” ha scritto Trump in un post su Truth Social. “Altri paesi offrono vari incentivi per attrarre i nostri cineasti e studi lontano dagli Stati uniti.” Ha quindi autorizzato il Dipartimento del Commercio e il Rappresentante commerciale degli Stati Uniti a iniziarsi il processo per istituire una tariffa del 100% su tutti i film provenienti dall’estero.

Tuttavia, dopo l’annuncio di Trump, un portavoce della Casa Bianca ha chiarito che il piano è ancora in fase di sviluppo e che non sono state prese decisioni ufficiali. “Sebbene non siano state prese decisioni finali sulle tariffe sui film stranieri, l’amministrazione sta esplorando tutte le opzioni per rispettare la direttiva del presidente e salvaguardare la sicurezza nazionale ed economica,” ha affermato il portavoce Kush Desai.

Questa ambiguità ha generato indignazione e confusione a Hollywood, con molti nel settore incerti su come interpretare la proposta. Il mercato azionario ha subito immediatamente le conseguenze, registrando un calo significativo nei titoli delle aziende dell’intrattenimento. Lionsgate Studios ha visto una diminuzione del 4,1%, Warner Bros. Discovery è scesa del 2%, Netflix ha perso l’1,9% e Paramount dell’1,6%.

Il piano tariffario di Trump potrebbe affrontare vari ostacoli legali e pratici. Infatti, la legge su cui si basa per imporre delle tariffe in passato, l’International emergency Economic Powers Act, non può essere utilizzata per ostacolare il flusso di “materiali informativi”, tra cui i film.

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.