benicio del Toro e Wes Anderson: Il viaggio dietro “The Phoenician Scheme”
Quattro anni prima che “The Phoenician Scheme” debuttasse a Cannes, l’idea del film ha preso forma proprio durante una passeggiata al festival. Wes Anderson stava presentando “The French Dispatch” quando immaginò Benicio del Toro in un ruolo più ampio e complesso rispetto alla sua breve apparizione come artista prigioniero nel film.
“Avevo nella mente l’immagine di Benicio nei panni di un magnate europeo, come uscito da un film di Antonioni con gli occhiali da sole,” ha raccontato Anderson in un’intervista con Variety via email.
Del Toro, inizialmente convinto che il suo ruolo sarebbe stato di dimensioni simili al precedente, non si è lasciato trascinare dall’entusiasmo. La scoperta si è rivelata invece sorprendente quando ha iniziato a leggere la sceneggiatura: “mi ha inviato venti pagine, e io ero ancora dentro la storia; poi altre venti e ancora protagonista,” ha dichiarato l’attore durante Cannes. “A un certo punto ho pensato: ‘Oddio, è un ruolo enorme!'”
Un personaggio complesso e ispirato a figure reali
Nel film, del Toro interpreta Zsa-Zsa Korda, un ricco imprenditore che sopravvive a continui attentati e ha bisogno di riconciliarsi con la figlia, una suora di nome Liesl (Mia Threapleton), per proteggere il suo impero.
Il modello per questo personaggio affascinante e sfaccettato comprende diversi personaggi storici come il milionario armeno Calouste Gulbenkian, l’armatore Aristotle Onassis, il magnate della stampa william Hearst, e persino Fouad Malouf, ingegnere e padre della compagna di Anderson, Juman Malouf.
“Zsa-Zsa è un uomo capace di adattarsi continuamente e che non si sente vincolato alla verità. Un individuo che si sente autorizzato – e persino obbligato – a prendere decisioni che influenzano intere comunità. La sua ambizione è come una tempesta,”
descrive Anderson, che ha scritto il personaggio appositamente per del Toro. Non sorprende che l’attore sia in ogni scena del film, incarnando il fulcro della narrazione.
Un casting pensato su misura
“L’unico attore che ho mai considerato per questo ruolo è stato Benicio,” ha spiegato Anderson. “Forse, se Anthony Quinn fosse stato disponibile, sarebbe stato una possibile alternativa. Oppure Orson Welles, o Toshiro Mifune, ma quest’ultimo non parlava inglese,” ha aggiunto con un pizzico di ironia, sottolineando come tutti i nomi menzionati appartengano ormai alla storia del cinema.
La sfida delle riprese e l’alchimia tra protagonisti
Le riprese si sono svolte in Germania in un periodo intenso di circa otto settimane,con poco spazio per le prove. Del Toro ha definito l’esperienza “impegnativa ma rassicurante”, affidandosi completamente alla regia di Anderson.
Dietro la figura imponente di Zsa-Zsa emerge un percorso umano profondamente emotivo, che si sviluppa nel rapporto con Liesl, la figlia suora interpretata da Mia Threapleton. Del Toro ha accompagnato Anderson a Londra per il provino di Mia,e il feeling è stato immediato.
“Quando ci siamo guardati negli occhi ho capito che lei poteva davvero mettere in riga Zsa-Zsa,” ha raccontato l’attore. “liesl è come un angelo che salva questo uomo. Senza di lei, Zsa-Zsa sarebbe una persona molto triste. È lei che accende la sua coscienza.”
Elementi di leggerezza con Michael Cera
Nel loro viaggio intorno al mondo, Zsa-Zsa e Liesl sono accompagnati da Bjorn, l’insicuro tutor ossessionato dagli insetti interpretato da Michael Cera. Il suo ruolo, fresco e divertente, aggiunge un tocco di ironia all’intreccio.
“Ha quel tipo di espressione alla Buster Keaton: stoico ma con qualcosa di indefinibile. È straordinario in questo ruolo, un personaggio che gli darà nuova energia artistica,” ha osservato del Toro.
Un ruolo da protagonista che segna una nuova fase
per Benicio del Toro “the Phoenician Scheme” si configura come una tappa decisiva, un’occasione preziosa che riconosce il valore di un attore capace di portare sulle spalle una storia complessa e ambiziosa.
“Non do nulla per scontato. È un ruolo che considero un dono. Un attore sogna momenti in cui un grande regista ti dice: ‘Questa parte è per te,conto su di te’. È stato un vero e proprio appello e un onore poter rispondere presente.”
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