Senatori californiani chiedono audizione su possibili tangenti tra paramount e Trump
Due senatori della California hanno sollevato dubbi sull’accordo in via di definizione tra Paramount Global e l’ex presidente Donald Trump, sostenendo che un’intesa del genere potrebbe configurare una forma di corruzione finalizzata a ottenere l’ok regolatorio per la fusione tra lo studio e Skydance Media.
In una lettera inviata di recente,Tom Umberg e Josh Becker avanzano l’ipotesi che un possibile accordo non solo violerebbe leggi statali e federali,ma rischierebbe anche di raffreddare l’attività del giornalismo investigativo e politico. I due senatori hanno invitato a deporre Wendy McMahon e Bill Owens, ex vertici di CBS News usciti dall’azienda nelle ultime settimane.
Un’indagine per tutelare l’indipendenza dei media
L’interrogazione è ancora agli albori e si concentra sul principio che le imprese mediatiche pubbliche debbano competere su contenuti e qualità, non sulla leva dell’influenza politica o della sottomissione a pressioni esterne.
Il contesto si complica alla luce della causa intentata da Trump contro CBS lo scorso ottobre, con una richiesta di risarcimento da 10 miliardi di dollari. Il motivo? La rete sarebbe responsabile, secondo l’ex presidente, di una manipolazione di un’intervista a Kamala Harris, tagliando passaggi a suo sfavore in un servizio di “60 Minutes”. CBS ha respinto le accuse come infondate, tuttavia la sua controllante Paramount, guidata da Shari Redstone, pare abbia spinto per chiudere la vertenza velocemente: un’intesa potrebbe infatti facilitare l’approvazione dell’operazione Skydance, valutata 8 miliardi di dollari.
Nel frattempo, Trump ha intensificato le richieste di risarcimento, raddoppiando da 10 a 20 miliardi di dollari. Recenti indiscrezioni del Wall street Journal segnalano come Paramount sarebbe disposta a versare fino a 15 milioni di dollari, mentre Trump continua a insistere per una cifra più elevata.
Allarmi bipartisan e critiche interne
Non sono solo i senatori californiani a esprimere perplessità: tre esponenti democratici a livello federale – Elizabeth Warren, Ron Wyden e Bernie Sanders – hanno messo in guardia contro un possibile scambio illecito che potrebbe configurarsi come corruzione secondo le norme penali federali.
Tom Umberg, che ha un passato da procuratore federale, insieme a Josh Becker sottolinea come l’accordo violerebbe anche la legge californiana sulla concorrenza sleale, aprendo scenari di contenziosi legali per i membri del consiglio di amministrazione coinvolti.
“La resa di Paramount minerebbe due pilastri fondamentali della democrazia liberale: una stampa libera e un sistema regolatorio indipendente e imparziale.”
Nei mesi scorsi, Bill Owens, produttore esecutivo di “60 Minutes”, ha lasciato la sua posizione lamentando interferenze da parte dei vertici Paramount. wendy McMahon, presidente di CBS news e supervisore delle reti locali, si è dimessa poco dopo, invocando analoghe ragioni legate a tensioni con i dirigenti dello studio.
Entrambi sono stati convocati come testimoni favorevoli nella lettera, con la possibilità di fornire dettagli preziosi sulle trattative e sulla reazione della redazione, mentre il consiglio di amministrazione di paramount è stato informato ufficialmente.
Difficoltà probatorie e complessità legali
Nonostante le accuse, alcuni esperti di etica sostengono che dimostrare in tribunale un caso di tangenti potrebbe rivelarsi arduo, soprattutto perché occorrerebbe provare un chiaro scambio di favori nel contesto dello scontro legale e della fusione aziendale.
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