Blake Lively ritira alcune accuse contro Justin Baldoni tra controversie legali e richieste di accesso ai documenti medici
Blake Lively ha deciso di ritirare le accuse contro Justin Baldoni relative a inflizione intenzionale e negligente di sofferenza emotiva. La scelta arriva in seguito alle richieste avanzate dal team legale di Baldoni, che ha chiesto di accedere ai dati medici di lively per difendere il regista di It Ends With Us dalle dichiarazioni riguardanti il presunto “grave disagio emotivo, dolore, umiliazione, frustrazione e sofferenza mentale” subito dall’attrice.
La manovra di ritirare queste due contestazioni è emersa da un documento depositato lunedì dagli avvocati di Baldoni, che sollecitano Lively a firmare una liberatoria HIPAA per consentire l’accesso a note terapeutiche e altri materiali rilevanti.
Nel documento si legge: “Invece di fornire quanto richiesto in merito ai dati medici, l’avvocato di Ms. Lively ci ha fatto sapere per iscritto che la sua assistita intende ritirare le accuse di inflizione di sofferenza emotiva”.Tuttavia, il punto di divergenza riguarda la modalità del ritiro: Lively sarebbe pronta a ritirare le accuse senza pregiudizio, ossia mantenendo la possibilità di ripresentarle in futuro, mentre le controparti chiedono un ritiro con pregiudizio, che impedirebbe qualsiasi nuova azione giudiziaria su questi punti.
Da un lato, quindi, Lively evita di condividere le informazioni e i documenti che potrebbero smentire l’esistenza o la causa della sua sofferenza emotiva imputata ai Wayfarer parties; dall’altro, desidera conservare il diritto di riaprire la questione in tribunale, anche dopo la chiusura della fase di revelation.
Reazioni e strategie legali a confronto
Gli avvocati di Blake Lively, Esra hudson e Mike Gottlieb, hanno liquidato questa mossa come un “calcolo mediatico”, sottolineando che stanno semplicemente «semplificando e concentrando» la posizione della loro cliente. Secondo loro, le azioni legali di Baldoni hanno esposto quest’ultimo a nuove richieste di danni secondo la legge californiana, rendendo alcune delle domande iniziali di Lively superflue.
L’attrice, infatti, continua a sostenere le accuse di molestie sessuali e ritorsioni, oltre a richiedere importanti risarcimenti per tutte le rivendicazioni avanzate.
Il team legale di Baldoni, invece, ha preferito non rilasciare commenti.
Il nodo centrale: l’accesso ai dati medici di Blake Lively
Ora la corte dovrà decidere se obbligare Lively a fornire i dettagli sul proprio stato mentale,finora evitati dalla parte attrice,oppure respingere le due accuse ritirate,con o senza pregiudizio. Nel diritto statunitense è pratica comune, in cause che riguardano danni fisici o emotivi, che la difesa possa consultare cartelle cliniche e documentazioni mediche per valutare l’entità del danno e la sua effettiva provenienza.
Ciò che risulta insolito è proprio il ritiro parziale delle accuse da parte di un’attrice che, entrando in una causa simile, dovrebbe essere consapevole che la richiesta di accesso ai dati medici è inevitabile e parte integrante del procedimento.
“Ms. Lively non può tenere due pesi e due misure” afferma il documento depositato, rivolgendosi al giudice Liman della Corte Distrettuale del Sud di New York e firmato dall’avvocato Kevin Fritz.”Se intende abbandonare le pretese considerate frivole, la controparte ha diritto a una cancellazione definitiva, che impedisca futuri ricorsi. In caso contrario, continueremo a difenderci e lei dovrà fornire tutte le informazioni mediche richieste.”
Il contesto delle accuse e la complicata battaglia in tribunale
Le due contestazioni legate alla sofferenza emotiva rappresentavano una parte cruciale della causa avanzata da Blake Lively contro Justin Baldoni, depositata dopo che quest’ultimo ha fatto causa al New York Times per diffamazione riguardo alla cronaca di quanto accaduto sul set e durante la produzione del dramma sul tema della violenza domestica It ends With Us, che ha riscosso un grande successo commerciale.
Lively sostiene di essere stata vittima di molestie da parte di Baldoni e del produttore Jamey Heath, oltre a essere stata bersaglio di una campagna diffamatoria orchestrata in risposta alle sue denunce.La controquerela di Baldoni, che coinvolge anche il marito di Lively, Ryan Reynolds, chiede un risarcimento da 400 milioni di dollari e accusa l’attrice di estorsione e diffamazione.
Nel documento legale odierno si ricorda che, imputando danni psicofisici, Lively ha posto il proprio stato di salute mentale e fisica sotto scrutiny, rinunciando così al privilegio legale sulla riservatezza medico-paziente.
Una disputa giudiziaria complessa e in rapido sviluppo
La vicenda, che già coinvolge sei cause correlate, continua a muoversi velocemente nei tribunali. Justin Baldoni è inoltre impegnato in una lite legale con la sua ex addetta stampa Stephanie Jones, accusata di aver divulgato messaggi privati che hanno acceso la controversia.
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