Jonah Wren Phillips e l’inquietante trasformazione in “Bring Her Back” dei fratelli Philippou
Nonostante interpreti un bambino demone affamato di carne umana nel nuovo film “Bring Her Back”, Jonah Wren Phillips, 12 anni, non è un appassionato di horror. La sorprendente performance nel racconto firmato dai fratelli Philippou gli è quasi costata un rifiuto del ruolo, ma non per paura del genere.
“Non sono tipo da horror. Mi spaventano anche gli speciali di Halloween de ‘I Simpson’,” confessa Jonah, mettendo in luce il contrasto fra la sua vita reale e il personaggio oscuro che incarna.“All’inizio volevo dire di no perché avevo i capelli lunghi e avevo promesso a me stesso di non tagliarli per un film.Poi però ho visto alcuni video di Danny e Michael su YouTube e non ho potuto rifiutare.”
Dalle follie di YouTube al grande schermo
I fratelli Danny e Michael Philippou, noti sul web come RackaRacka, hanno iniziato la loro carriera creando video strani, violenti e dal ritmo frenetico, miscelando azione, horror e comicità. Dopo l’esordio cinematografico con “Talk to Me”, accolto con entusiasmo da critica e pubblico, il duo torna con un’opera altrettanto disturbante ma carica di tensione emotiva.
In “Bring Her Back”, i fratelli Andy e Piper, interpretati da Billy Barratt e Sora Wong, si trasferiscono da una nuova tutrice, Laura (Sally Hawkins), che ospita anche un ragazzo muto di nome Ollie, il cui comportamento inquieta subito Andy che lo definisce un “fottuto strano”. Nel corso della storia emergono le oscure intenzioni di Laura, decisa a riportare in vita una figlia defunta attraverso un rituale demoniaco che coinvolge proprio Piper e Ollie, portatore di uno spirito famelico.
protesi e scene che lasciano il segno
Tra i momenti più disturbanti, Ollie perde il controllo e si mette a mordere il bordo di un tavolo e persino una lama affilata, per nutrire quell’entità maligna che gli abita dentro. Per queste scene, il designer degli effetti prostetici Larry Van Duynhoven ha realizzato appositi denti finti da applicare a Phillips, insieme a un tavolo di legno balsa già ammaccato dai morsi.
“Jonah ha potuto davvero scatenarsi grazie alle protesi che proteggevano la sua bocca.Alcuni denti finiti erano progettati per staccarsi,” racconta Van Duynhoven.
Curiosamente, malgrado lo scenario inquietante, il giovane attore ha apprezzato l’esperienza della scena del tavolo. “Il legno era piacevole al tatto, quasi un’esperienza gustativa, anche se non sentivo molto perché avevo la bocca piena di sangue finto,” scherza Jonah. “È strano parlare di mangiare un tavolo.”
un’altra sequenza particolarmente tesa vede Ollie masticare il bordo tagliente di un coltello da cucina nonostante il dolore e il sangue, con la produzione che ha alternato l’uso di una lama in gomma, protesi dentali e persino una testa da pupazzo per i primi piani più intensi. Il risultato è una scena che unisce ingegno tecnico e intensità recitativa.
Una metamorfosi protesica che sfida la pazienza
Alla fine del film, la trasformazione di Ollie raggiunge l’apice: addome gonfio, coste in mostra, vene blu luminose attraversano il corpo. Per ricreare questo effetto, Van Duynhoven e il suo team hanno realizzato un calco completo di Jonah, modellando ogni dettaglio, dall’aspetto “magro-grasso” a quello di un alieno inquietante con vene necrotiche dipinte sul corpo.
Il processo è stato un test di resistenza anche per il giovane attore: restare immobile sotto strati di protesi per oltre sei ore non è affatto semplice.Jonah ammette di aver faticato a rilassarsi, fra la sensazione di solletico e il fastidio della colla utilizzata per fissare i pezzi. Van duynhoven sottolinea con ammirazione la sua dedizione: “Pensate voi a star seduti fermi per così tanto tempo, figuriamoci un ragazzino di 11 anni.”
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