Le schermate di caricamento nei giochi bethesda
Chi ha avuto il piacere di esplorare i mondi di Oblivion, Skyrim e altri titoli di Bethesda sa bene cosa aspettarsi: l’inevitabile schermata di caricamento al varco di una porta o all’ingresso di un dungeon.
Nel contesto del 2025, dove gli SSD ad alta velocità e l’Unreal Engine 5 promettono esperienze di gioco senza interruzioni, può sembrare inverosimile continuare a utilizzare questo sistema. Eppure, Oblivion Remastered, recentemente rilasciato, adotta ancora la stessa logica. Ma per quale motivo?
La necessità delle schermate di caricamento
Bruce Nesmith, uno dei principali designer storici di Bethesda, ha fornito chiarimenti in merito in un’intervista. Secondo lui, le schermate di caricamento non sono frutto di una scelta artistica né tantomeno di una pigrizia progettuale, ma sono piuttosto una necessità radicata nelle specifiche strutturali dei giochi dell’azienda.
Nesmith sottolinea: “I nostri giochi non sono concepiti per permettere uno streaming dinamico e continuo dell’intero mondo di gioco”. Ogni volta che il giocatore entra in una nuova area,specialmente in luoghi chiusi o sotterranei,è fondamentale caricare asset completamente diversi rispetto a quelli già presenti.
“Il nostro lavoro è sempre un compromesso”, aggiunge Nesmith. “Avremmo potuto optare per un caricamento continuo, ma questo avrebbe potuto compromettere sia la stabilità che la qualità dell’immersività che ci caratterizza”.
Una scelta controversa
The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered ha riportato in vita uno dei titoli più amati nella storia di Bethesda, rinnovando la grafica e l’interfaccia, pur conservando la sua essenza. Questa decisione potrebbe sembrare strana per i giocatori più giovani, abituati a una fluidità totalizzante in molti dei titoli attuali. Tuttavia, per i fan storici della saga, questi caricamenti rappresentano quasi un marchio distintivo.
Con l’attesa crescente per The Elder Scrolls VI, molti si domandano se Bethesda implementerà infine un sistema di transizione più fluido.Al momento, le osservazioni di nesmith chiariscono che le schermate di caricamento non sono da considerarsi un difetto, bensì un aspetto intrinseco di un tipo specifico di design videoludico.
Riflessione finale
La discussione su schermi di caricamento ci porta a riflettere sul bilanciamento tra innovazione tecnologica e l’identità ludica di un gioco. fino a dove siamo disposti a sacrificare l’integrità di un’esperienza di gioco per una mera fluidità? La risposta a questa domanda potrebbe influenzare profondamente le dinamiche future dello sviluppo videoludico.
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