Simulazioni di gara: uno sguardo al bahrain
Durante la seconda giornata di test sul circuito del Bahrain, le sessioni di simulazione hanno catturato l’interesse di appassionati e tecnici, offrendo un’istantanea delle performance delle vetture. Pur essendo ancora in fase di definizione numerosi parametri – come la mappatura della potenza, il carico carburante e le regolazioni dell’assetto – i dati raccolti permettono già di intravedere spunti interessanti e meritevoli di approfondimento.
Analisi comparativa delle performance
Ferrari: evoluzione dinamica e opportunità di miglioramento
Nel corso del pomeriggio, una simulazione completa ha visto in pista Leclerc con la Ferrari, Antonelli a bordo della Mercedes e Norris in McLaren. Sebbene, osservando la diretta, la SF-25 sembrasse inizialmente in difficoltà rispetto agli avversari, un confronto dei tempi medi ha rivelato che le prestazioni della Ferrari e della Mercedes erano sorprendentemente affini. I primi dieci giri di Leclerc si sono distinti per un’ottima resa, mentre il progressivo alleggerimento della vettura ha portato a una lieve perdita di coerenza, probabilmente a causa di una maggiore sensibilità al consumo di carburante.
un’approfondita analisi della telemetria ha evidenziato tempi di allungo ridotti per Leclerc, segnalando possibili differenze nella configurazione della power unit o nelle impostazioni aerodinamiche rispetto agli altri team.Inoltre, è emersa l’esigenza di perfezionare l’equilibrio del retrotreno: in un circuito dove questo elemento è cruciale, la vettura ha mostrato instabilità soprattutto in fase di uscita dalle curve.
Un’ulteriore difficoltà si è manifestata durante le fasi di accelerazione, probabilmente legata alla gestione termica e alla piena capacità di sfruttare la potenza del motore. I dati sui tempi in frenata e negli ingressi in curva suggeriscono una certa cautela nel delegare completamente il comportamento meccanico dell’avantreno, complici le nuove dinamiche introdotte dalla sospensione a schema pull-rod.
Mercedes: il ritmo costante di antonelli
Andrea Kimi Antonelli, subentrato a Russell, ha offerto una prestazione notevole durante la simulazione. Nonostante si registrasse un lieve incremento temporale, indicativo di un degrado più marcato rispetto alla Ferrari, il giovane pilota ha saputo mantenere tempi estremamente costanti. I dati suggeriscono che, a parità di media, le performance di Mercedes e Ferrari si assomigliano, aprendo così spazi per ottimizzazioni tattiche e una più raffinata gestione in gara.
Mclaren: prestazioni esemplari senza compromessi
Tra tutti, McLaren si è distinta in maniera evidente. Lando Norris ha messo in mostra la MCL38 in una simulazione brillante,mantenendo un ritmo costante nonostante il degrado delle gomme. Con un tempo medio inferiore di circa mezzo secondo rispetto a Ferrari e Mercedes sul giro più veloce, la vettura ha dimostrato una protezione ottimale del retrotreno, consentendo di sfruttare pienamente la potenza senza sacrificare la competitività.
Anche se le configurazioni specifiche e le mappature motore adottate non sono state rese note, l’impressione generale è che McLaren riesca a coniugare prestazioni elevate e affidabilità, gestendo in modo ottimale sia l’usura degli pneumatici sia i parametri dinamici della monoposto.
Osservazioni finali sui test
Le sessioni di prova hanno delineato un quadro in cui la McLaren si appresta a controllare la stagione grazie a un equilibrio ideale tra potenza e stabilità.Le prestazioni attuali di Ferrari, Mercedes e di altri team in fase di sviluppo richiedono ulteriori valutazioni, soprattutto in un contesto come il Bahrain, caratterizzato da sfide peculiari. Il circuito, infatti, con la sua natura rear-limited, ha già mostrato in passato come vetture di alto livello possano inizialmente trovarsi a dover superare problematiche nella gestione del retrotreno.
Con l’avvicinarsi della terza giornata e l’incremento delle simulazioni – sia in condizioni asciutte che durante le lunghe sessioni – si prevede l’emergere di ulteriori elementi utili per mettere in relazione le previsioni ingegneristiche con le prestazioni reali.ogni test costituisce solo un tassello di un quadro più ampio, e sarà con l’andamento delle qualifiche che emergeranno i veri dati competitivi.
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