Perché l’attacco ai UPF è tornato a intensificarsi?

Perché l’attacco ai UPF è tornato a intensificarsi?

La crescente critica verso i cibi ultra-processati

Negli ultimi tempi, i cibi ultra-processati stanno affrontando un’ondata di critiche sempre più forte, nonostante la categoria non sia completamente definita. Il termine UPF è emerso con forza nel 2024, quando i consumatori hanno iniziato a nutrire scetticismo verso alcuni alimenti, principalmente a causa di una demonizzazione mediatica.

All’inizio del 2025, la retorica sembrava essersi calmata, ma la reazione contro questo termine impreciso ha rapidamente ripreso piede, con molti report e critiche che tornano a sollevare preoccupazioni.

È complicato raggiungere un consenso su cosa siano realmente i cibi ultra-processati, se siano tutti dannosi e se alcuni segmenti stiano ricevendo una maggiore critica rispetto ad altri.

La disparità nelle critiche

C’è chi sostiene che alcuni UPF ricevano più critiche di altri, come nel caso delle alternative vegetali e delle sostituzioni della carne. Ad esempio, Alex Robinson dell’organizzazione ambientale Hubbub evidenzia la tendenza a confrontare le tradizionali salsicce con quelle vegetali, alimentando così controversie.

Recentemente,un articolo pubblicato sull’American Journal of Preventative Medicine ha suggerito che i tassi di mortalità siano più elevati per migliaia di persone nel mondo a causa dei UPF. Tuttavia,questo studio è stato criticato per il suo approccio “osservazionale”.

Questa atmosfera negativa sta generando crescente preoccupazione tra i consumatori, i quali, secondo un sondaggio recente, desidererebbero una maggiore regolamentazione riguardo ai cibi ultra-processati. Tuttavia, il think tank Nesta afferma che è improbabile che ciò si realizzi.

Chi difende i cibi ultra-processati?

Non tutto è da considerarsi negativo per i cibi ultra-processati.Nonostante poche voci nel settore si facciano avanti per definire e difendere questa categoria, c’è un impegno in corso volto a contrastare la paura ingiustificata.A tal proposito, l’app di salute Zoe ha annunciato il lancio di una propria scala di valutazione per i UPF, con l’obiettivo di educare i consumatori riguardo a quali di questi alimenti possano essere considerati sani o meno.

Insoddisfatta del sistema di classificazione NOVA attualmente in uso, la nuova Food Risk Scale di Zoe suddivide i cibi processati in quattro categorie: nessun rischio, basso rischio, rischio moderato e alto rischio.

Il dibattito sui cibi ultra-processati continua a evolversi, spingendo i consumatori a riflettere ed informarsi sempre di più. Sarà interessante osservare come si svilupperanno le discussioni e i pareri su questo tema cruciale per la salute pubblica.

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.