Newport, la città che ha preceduto Las Vegas come regina del gioco d’azzardo negli Stati Uniti
Quando si pensa al gioco d’azzardo negli Stati Uniti, Las Vegas è indubbiamente la città che viene subito in mente: casinò scintillanti, hotel di lusso e una vita notturna senza pari. Eppure, meno nota è una realtà del passato in cui un’altra città americana superava Las Vegas in numero di casinò, sebbene operassero in modo del tutto illegale.
Una sfida a distanza: Reno e Newport ai tempi della proibizione
Nel 1931, con la legalizzazione del gioco in Nevada, Las Vegas era ben lontana dall’essere il centro del divertimento che conosciamo oggi.Inizialmente infatti, il primato toccava a Reno, con 21 casinò contro gli otto di Las Vegas. Ma ancor prima di Reno, l’inattesa stella dei giochi d’azzardo era Newport, nel Kentucky, una piccola città situata proprio di fronte a Cincinnati, che già all’inizio degli anni ‘40 vantava quasi quaranta casinò nonostante il gioco fosse ufficialmente vietato.
Dal contrabbando alle sale da gioco clandestine
La fortuna di Newport come punto di riferimento nel gioco d’azzardo si basa su diversi fattori. Innanzitutto, la sua posizione strategica vicino a grandi aree urbane garantiva un costante afflusso di visitatori.A questo si univa un tessuto di corruzione che coinvolgeva funzionari e forze dell’ordine, permettendo la sopravvivenza e lo sviluppo di un’economia sommersa.
Durante la Proibizione, Newport divenne un centro nevralgico del contrabbando di alcolici, dominato da figure come george Remus, ex avvocato di Chicago trasformato in celebre contrabbandiere. Questa attività illegale si intrecciava strettamente con quella dei casinò, sviluppati su basi criminali e controllati dalle stesse reti di malaffare.
La presenza della criminalità organizzata
Negli anni ‘30 e ‘40, la città finì per essere controllata da organizzazioni di stampo mafioso, prime fra tutte il Cleveland Syndicate.Questi gruppi non si facevano scrupoli a imporsi con metodi violenti: intimidazioni, incendi dolosi e minacce erano all’ordine del giorno per garantire il dominio sui casinò locali.
Un esempio clamoroso fu l’incendio doloso subito dal Beverly Hills Club, uno dei casinò simbolo di Newport, di proprietà di Peter Schmidt. Nonostante la ricostruzione,la pressione mafiosa alla fine costrinse Schmidt a cedere il controllo.
Newport modello per le future capitale del gioco
Il fascino di Newport attirava migliaia di visitatori, che affollavano le sue sale da gioco, ristoranti e locali notturni. Casinò celebri come il Beverly Hills Club, il Flamingo, lo Yorkshire Club, il primrose Club e il Lookout House definivano lo stile delle strutture di gioco americane, anticipando le tendenze che avrebbe adottato poi Las vegas.
Non mancavano spettacoli con grandi nomi dell’intrattenimento, come Liberace, Milton Berle e Steve Lawrence, vere star capaci di arricchire l’esperienza del pubblico e ampliare la fama di Newport ben oltre i confini del Kentucky.
La fine di un’era: come la legalità contribuì al declino di Newport
Negli anni ‘50, però, il vento cambiò drasticamente. Le indagini del Senato, conosciute come le Udienze Kefauver, misero in luce la profonda corruzione e i legami tra criminalità organizzata e mondo del gioco d’azzardo in tutta l’America.Newport finì sotto la lente d’ingrandimento, dapprima tollerata, cominciò a essere osteggiata sempre più apertamente.
Il 1961 segnò un punto di svolta: lo scandalo che coinvolse il candidato sceriffo riformista george Ratterman, accusato ingiustamente di una vicenda legata alla prostituzione, attirò l’attenzione nazionale sulle magagne della città. L’intervento personale di Robert F. Kennedy, allora Procuratore Generale, portò l’FBI a smantellare le reti di potere criminale che dominavano Newport.
Il trasferimento della mafia verso il Nevada
Con la pressione della legge e la prospettiva di una nuova frontiera del gioco d’azzardo legale, molti boss della mafia si spostarono verso Las Vegas. Qui,tra regolamentazioni e investimenti milionari,le attività di gioco diventarono ufficiali e redditizie,dando vita alla metropoli del divertimento che conosciamo oggi.
Il silenzioso tramonto di Newport
Alla fine degli anni ‘60, i casinò di Newport erano ormai un ricordo. La città si trasformò rapidamente, perdendo quella luce fatta di eccessi e celebrità per ritornare a una dimensione più tranquilla, fatta di residenze e piccole attività commerciali.
Oggi Newport è un centro modesto, in cui poche tracce della sua vertiginosa epopea sono rimaste. Ma chi si interessa alle origini e alle contraddizioni della storia del gioco d’azzardo americano scopre in questa cittadina un capitolo affascinante e poco conosciuto, che permette di capire meglio come il proibizionismo, la corruzione e la criminalità abbiano influito su un’intera epoca.
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