Mediaset tra flop e crisi: un bilancio amaro e la sfida per recuperare il pubblico
Non si può più ignorare la realtà: Mediaset attraversa un momento delicato. Tra show interrotti prematuramente e programmi storici che arrancano nell’audience, la rete del Biscione sembra in cerca di una direzione chiara per riconquistare i telespettatori. Ma quali sono le cause di questo declino? Analizziamo i recenti scivoloni del palinsesto per capire dove si è inceppata la macchina mediatica.
Con l’ascesa inarrestabile dello streaming, la televisione tradizionale perde terreno, ma non si arrende senza combattere. Tra i pochi punti solidi resta Fascino, la casa di produzione di Maria De filippi. Programmi come Uomini e Donne, Amici, C’è Posta Per Te, Tu Si Que Vales e Temptation Island fanno ancora la differenza, garantendo ascolti stabili in ogni fascia oraria. Un esempio curioso è stata la messa in onda in prima serata de La Scelta di Gianmarco, concepita per il daytime ma promossa a orario nobile. Seppur non priva di qualche dettaglio fuori luogo, come il celebre saluto “Buongiorno” di Maria a tarda sera, lo show ha ottenuto il consenso del pubblico. Maria de Filippi rimane l’unica nell’ecosistema Mediaset a tenere botta senza cedimenti, un faro in mezzo al caos.
Gran Fratello: il crollo di un colosso e le sue cause
I reality show di punta storicamente rappresentavano il sale della rete,ma ora si trovano a dover affrontare crisi profonde. Dopo anni di performance altalenanti, L’Isola dei Famosi sembra una ferita mai guarita, ricoperta con fragili rattoppi. La vera sorpresa negativa è il Grande Fratello, un tempo icona del “trash buono” e spettacolo sociale seguito da milioni, oggi precipitato a livelli da record negativo.
Fino a poco tempo fa,i risultati di share delle versioni condotte da Barbara D’Urso vicino al 20% venivano considerati flop; oggi il Grande Fratello è arrivato a un misero 5%,e per di più ha osato sfidare in prima serata Sanremo,una competizione persa in partenza. Che cosa è successo?
Il cambiamento più discusso è legato alla svolta editoriale voluta da Pier Silvio Berlusconi,che ha messo al bando litigate,abiti succinti e comportamenti troppo sopra le righe. L’obiettivo era trasformare Canale 5 in una rete “più seria”, ma così facendo si è privato il pubblico del suo storico “sale”. Il risultato è un reality senza vivacità, con concorrenti “impostati” e dinamiche artificiali - dove il conflitto, elemento chiave per la tensione drammatica, viene sistematicamente censurato.
Dietro l’apparente rigore, però, si cela un’ipocrisia di fondo: si chiudono gli occhi su comportamenti scorretti per non turbare l’atmosfera “volemose bene”. A nulla sono valsi gli sforzi di rendere il cast più “pulito”, quando la percezione è quella di un programma pilotato, con televoti dominati dai fandom più organizzati – un elemento più volte denunciato, persino da Striscia La Notizia. questa mancanza di meritocrazia ha infatti lasciato un sapore amaro ai telespettatori, stanchi di spettacoli costruiti a tavolino.
The Couple: il flop senza precedenti
Se la chiusura anticipata e un montaggio improvvisato avevano segnato l’inedito fallimento della nuova edizione de La Talpa, The Couple ha alzato ancora di più l’asticella del disastro. A pochi giorni dal termine del Grande Fratello,la stessa casa è stata riutilizzata per un reality completamente diverso: otto coppie si sfidano per un premio di un milione di euro,cifra da record per una prima edizione.
Le prove,tutt’altro che epiche,sembrano giochi da ricreazione: quiz di cultura generale,sfide di memoria e indovinelli.Lo show, condotto da Ilary Blasi al suo ritorno in Mediaset, andava in diretta ma mostrava fin da subito segni di stanchezza. Incidente clamoroso nella prima puntata con una “notaia distratta” che cambiava improvvisamente le regole di gioco, seguito da ascolti deludenti. La chiusura – arrivata con un’interruzione improvvisa della diretta e un comunicato ufficiale che devolveva il montepremi in beneficenza - è passata alla storia come uno degli episodi più singolari e controversi della televisione italiana.
Programmi storici in crisi e la difficile sfida della rete
Basta aprire il palinsesto di Canale 5 per scorgere il malessere: reality show che si susseguono senza sosta per gran parte dell’anno, soap turche a riempire gli spazi vuoti e repliche infinite di programmi meno recenti. La decisione di tagliare drasticamente il “trash” ha inciso negativamente su molte produzioni, che sopravvivevano proprio grazie a questo elemento controverso ma molto seguito.
Nei tentativi di rinnovamento, i cambi di conduzione non hanno sortito gli effetti sperati: L’Isola dei Famosi ha cambiato tre conduttrici in poco tempo – da Ilary Blasi a Vladimir Luxuria fino a Veronica Gentili – senza riuscire a risollevare l’audience. Anche Pomeriggio 5, uno dei programmi di punta del pomeriggio, ha visto scendere i numeri sotto il milione di telespettatori, spingendo la rete a sostituire Myrta Merlino.
Cosa cerca davvero il pubblico? Novità o il ritorno ai format consolidati? Quando anche i grandi nomi più storici arrancano e le nuove proposte si dissolvono prematuramente, la domanda si fa pressante. Forse una pausa e un investimento su serie tv di qualità - evitando format seriali eccessivamente triti – insieme a qualche film scelto con cura potrebbero ridare fiato alla rete. Basti pensare che una replica di Pretty Woman su Rai 1 ha recentemente superato un’edizione dell’Isola dei Famosi in termini di ascolti.
Ai vertici di Mediaset si lavora comunque per trovare una via d’uscita da questo momento complesso. La prossima stagione televisiva sarà decisiva per capire se riusciranno a invertire la rotta e riconquistare il pubblico, oppure se il declino continuerà inesorabile.
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