senato italiano sancisce nuovi limiti per la cittadinanza per discendenza
Un voto netto, con 81 favorevoli contro 37 contrari, ha segnato una svolta significativa nelle regole che regolano il riconoscimento della cittadinanza italiana per chi ne fa richiesta sulla base della discendenza. Il senato ha così spalancato la strada all’approvazione definitiva di un decreto legge introdotto in modo urgente, che modifica drasticamente le condizioni per accedere alla cittadinanza perché figli o nipoti di italiani.
La novità più rilevante consiste nell’obbligo, per gli aspiranti cittadini, di dimostrare che almeno un genitore o un nonno sia nato in Italia e possieda esclusivamente la cittadinanza italiana. un cambio radicale rispetto al passato, quando bastava risalire a un antenato italiano vivo dopo il 17 marzo 1861, data simbolo della nascita del Regno d’Italia, per avviare l’iter di riconoscimento.
una stretta motivata dalla tutela dell’integrità del sistema
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato come il voto rappresenti un passaggio cruciale per rafforzare la responsabilità del sistema e mettere un freno agli abusi. In conferenza stampa ha sottolineato che da questo momento nessuno nato all’estero potrà vedersi riconoscere automaticamente la cittadinanza senza un diretto legame con un genitore o un nonno italiani “in senso esclusivo”.
La nuova norma introduce quindi un filtro più selettivo e va a bloccare quel meccanismo di riconoscimento automatico che in passato aveva aperto la porta a migliaia di richieste,spesso motivate da ragioni diverse dal legame autentico con l’Italia.
diritti e opportunità per figli e emigrati
Rimane però aperta la possibilità per i figli nati all’estero da cittadini italiani di acquisire la cittadinanza, purché la richiesta parta esplicitamente dai genitori. Inoltre, il Senato ha accolto un emendamento voluto dallo stesso Tajani: per gli emigrati italiani che in passato hanno dovuto rinunciare alla cittadinanza per poter lavorare stabilmente all’estero, sarà possibile avanzare domanda di riacquisizione del diritto.
impatto immediato e prospettive legislative
questa nuova limitazione a due generazioni è già in vigore da marzo grazie al decreto legge che ha consentito al governo di bypassare temporaneamente l’approvazione parlamentare.Ora, per mantenere validità, il provvedimento deve ricevere il via libera definitivo da Camera e Senato entro sessanta giorni.
con il semaforo verde del Senato, il testo si sposta ora presso la Camera dei Deputati, dove si prevede la conclusione positiva del percorso legislativo.
un fenomeno in crescita e i rischi di commercializzazione
Dietro questa stretta normativa si cela anche una risposta a un fenomeno che ha visto impennare il numero di italiani residenti all’estero, cresciuti in dieci anni da 4,6 a 6,4 milioni. Il ministro Tajani ha denunciato come si sia sviluppato un vero e proprio mercato attorno alla ricerca degli antenati e dei documenti ufficiali necessari per inoltrare la domanda di cittadinanza.
questa “commercializzazione” ha sovraccaricato gli uffici consolari e anagrafici, creando non soltanto disagi amministrativi ma anche rischi di manipolazioni o abusi del sistema. Limitare l’accesso alla cittadinanza ai soli discendenti diretti di italiani nati in Italia appare dunque come una misura che punta a rimettere ordine e qualità in un quadro ormai difficile da gestire.
un cambio d’epoca nel riconoscimento della cittadinanza per discendenza
non si tratta solo di un adeguamento legislativo, ma piuttosto di una ridefinizione profonda di cosa significhi essere italiani per eredità familiare. La linea tracciata restringe i confini di una tradizione aperta a molte sfide e interpreta con rigore nuovi criteri di appartenenza, facendo emergere domande sulle radici, l’identità e il valore della cittadinanza nel mondo globalizzato.
in questo contesto, la politica italiana sembra voler coniugare il rispetto per le origini con la necessità di tutelare la credibilità e la solidità del diritto alla cittadinanza, evitando derive incontrollate e stili di accesso che rischiavano di svuotarne il significato più autentico.
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