Il gesto della neo sindaca di Merano scatena polemiche e mette in discussione il dialogo interetnico
Durante la cerimonia d’insediamento a Merano, Katharina zeller, nuova sindaca e rappresentante della Südtiroler Volkspartei (SVP), ha sorpreso tutti togliendosi la fascia tricolore subito dopo averla ricevuta dal suo predecessore, Dario Dal Medico. Una scena che ha raccolto immediatamente attenzione, tra stupore e critiche. Nel video che ha fatto il giro delle piattaforme si sente Zeller chiedere con tono dubbioso: “Sei sicuro che proprio devo?”,per poi togliersi la fascia e metterla sul tavolo con un «mettiamola via,dai»,come se fosse un gesto quasi scomodo o fuori luogo.
Dal Medico, visibilmente infastidito, ha replicato mantenendo un tono tra serio e ironico: indicando la fascia e tenendo in mano la chiave della città, ha detto “tu metti quella e io tengo questa”. Ma il tentativo di smorzare la tensione non ha sortito l’effetto sperato e Zeller ha scherzato a sua volta, “Su dai, allora non la tieni”.
Le reazioni: scontro e polemiche sul rispetto dei simboli
Questa scena ha immediatamente scatenato un acceso dibattito. Christian Bianchi, assessore provinciale di Forza Italia, ha definito il gesto come un’offesa rivolta a tutti gli italiani di Merano, soprattutto a coloro che avevano espresso con il voto la fiducia alla nuova sindaca. “Chi l’ha votata dovrebbe riflettere sulla considerazione che lei ha nei loro confronti”, ha affermato, aggiungendo che questo può prefigurare un rapporto difficile tra Zeller e la componente italiana della città.Bianchi ha espresso inoltre solidarietà all’ex sindaco Dal Medico, costretto ad assistere a una successione giudicata poco decorosa per un centro urbano di tale rilevanza.
SVP torna al governo di Merano dopo un decennio
Al ballottaggio Katharina Zeller ha conquistato il 57,4% dei voti contro il 42,6% di Dal Medico, segnando il ritorno della SVP alla guida della città dopo dieci anni. La neo sindaca, 38 anni, avvocata, è riuscita a raccogliere ampio consenso anche grazie al sostegno di esponenti del centrosinistra come Ulrike Ceresara e del Partito Democratico. Rappresentante del gruppo linguistico tedesco, Zeller incarna una nuova generazione di sudtirolesi con una sensibilità ambientalista e sociale, fortemente orientata al dialogo tra le diverse comunità linguistiche.
Tuttavia, se l’apertura al dialogo interetnico inizia con un gesto come quello di rimuovere la fascia tricolore, simbolo riconosciuto di unità nazionale e istituzionale, l’avvio appare quantomeno contraddittorio, se non problematico.
Una famiglia tra politica e tradizione
Il percorso di Katharina Zeller ha radici profonde nella politica locale: la madre è Julia Unterberger, senatrice per la SVP, mentre il padre, Karl Zeller, è stato anch’egli senatore. Lunga esperienza e prestigio famigliari che, però, la stessa Katharina ha dichiarato di non aver mai considerato un fattore determinante nella sua carriera, costruita con il proprio lavoro e una squadra di giovani collaboratori in pochi anni.
La senatrice Unterberger ha espresso un plauso orgoglioso, sottolineando tuttavia che la figlia ha raggiunto il risultato con merito personale. da parte sua, l’ex senatore Karl Zeller ha evidenziato il valore politico del successo, giudicato un segnale positivo per l’intero territorio e per la capacità della SVP di presentarsi unita e aperta alle alleanze con forze progressiste.
Le spiegazioni di Katharina Zeller
In seguito alla polemica, la sindaca ha diffuso una nota per chiarire la sua posizione. Ha spiegato che il gesto di togliere la fascia non voleva assolutamente essere una forma di disprezzo verso il tricolore o i simboli della Repubblica. Zeller ha assicurato che indosserà la fascia con rispetto in ogni occasione istituzionale, come da tradizione anche per i suoi predecessori di lingua tedesca.
Ha inoltre ricordato che, in Alto Adige, il simbolo ufficiale dei sindaci è il medaglione con lo stemma cittadino e che la pressione esercitata dal sindaco uscente per farle indossare la fascia è stata percepita come un gesto provocatorio e poco rispettoso delle prassi locali.
La sindaca ha sottolineato che la sua reazione è stata istintiva e personale, senza alcuna intenzione politica o simbolica contro il tricolore, e ha invitato a concentrarsi sulla reale notizia: la netta vittoria elettorale ottenuta, espressione della volontà di un cambiamento inclusivo e concreto.
La posizione della SVP: nessun obbligo formale di indossare la fascia
la Volkspartei ha respinto le critiche, difendendo Zeller. Dieter Steger, presidente del partito, ha definito “uno scherzo di cattivo gusto” il gesto del sindaco uscente nel porgere la fascia in modo “insolito” e ha sottolineato come in Alto Adige esista una sensibilità particolare riguardo ai simboli.
Ha ribadito che non esiste alcun obbligo legale per il sindaco di indossare la fascia tricolore in un passaggio informale delle consegne, quindi non ci sarebbero motivi per criticare la neo sindaca. Il partito ha espresso solidarietà unanime verso Zeller e invita a superare la polemica per guardare avanti, impegnandosi nel governo della città con responsabilità.
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