Trump spinge per una soluzione russia-Ucraina, mentre il Cremlino punta su dialogo e consultazioni
Negli ultimi giorni, Donald Trump ha cambiato tono riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina, suggerendo che la soluzione dovrà emergere dalle trattative dirette tra i due Paesi coinvolti. Una posizione segnalata da fonti vicine ai colloqui e riportata dal New York Times, che cita sei funzionari informati sulle conversazioni con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e altri leader europei.
Solo poco tempo fa, Trump aveva invece dichiarato che solo lui e vladimir Putin avevano il potere di negoziare un accordo, ma dopo aver parlato telefonicamente con il leader russo, avrebbe già anticipato ai suoi interlocutori europei e a zelensky un cambio di strategia, lasciando intendere che Mosca e Kiev sono chiamate a trovare da sole una via d’uscita dal conflitto.
Questo avvicendamento pone la questione se l’amministrazione americana stia segnando una svolta rispetto all’impegno triennale nel sostenere l’Ucraina, una democrazia giovane che Trump ha comunque accusato nei mesi scorsi di aver subito un’invasione illegittima. Il New York Times sottolinea così il dilemma politico che si apre: un’eventuale rinuncia americana a un ruolo di primo piano nei negoziati potrebbe ridisegnare gli equilibri internazionali nella regione.
Le riserve del Cremlino sul sistema antimissilistico americano
intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, richiama gli Stati Uniti a un confronto con Mosca sul cosiddetto “Golden Dome”, il sistema antimissilistico recentemente annunciato da Washington. Secondo Peskov, prima di procedere con qualsiasi sviluppo in questo ambito, sono indispensabili consultazioni che mirino a ristabilire una stabilità strategica duratura e a riattivare i negoziati sul controllo nucleare tra i due Paesi.
Pur definendo la creazione del sistema antimissilistico una decisione sovrana degli USA,Peskov ha sottolineato che se gli Stati Uniti percepiscono una minaccia missilistica reale,hanno ovviamente il diritto di adottare misure difensive. Tuttavia, il clima di sfiducia reciproca rende queste scelte particolarmente delicate e rischiose sotto il profilo geopolitico.
Mediazione vaticana e futuro dei negoziati
Riguardo a ipotesi di mediazione nel conflitto ucraino, peskov ha ammesso che finora Mosca non ha ricevuto proposte formali dal Vaticano, sebbene accolga con favore ogni sforzo di Paesi disposti a promuovere una risoluzione rapida e pacifica della crisi.
Non è ancora stata decisa una sede per eventuali nuovi negoziati,segno che la fase diplomatica resta incerta e in continua evoluzione. L’attenzione rimane alta,con tutti gli attori internazionali chiamati a monitorare da vicino ogni sviluppo,in un contesto in cui gli equilibri globali possono rapidamente cambiare.
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