Nuove regole per il trasporto aereo dei cani in Italia: rivoluzione o semplice vetrina politica?
La recente modifica alle normative italiane sul trasporto aereo degli animali domestici è stata accolta come una vera e propria rivoluzione per i viaggi con i pet. Tuttavia, dietro l’entusiasmo iniziale, si nascondono limiti che sollevano dubbi sull’effettivo impatto della novità.
Il cambiamento annunciato — cosa prevede davvero
All’inizio del mese, le autorità italiane hanno reso pubblica una revisione delle regole che consente per la prima volta ai cani di taglia media e grande di viaggiare in cabina insieme ai loro proprietari.
La ENAC, l’ente nazionale per l’aviazione civile, ha confermato il cambiamento con un comunicato ufficiale, sottolineando che ora è permesso trasportare animali oltre il limite di peso tradizionale di 8-10 kg nella cabina passeggeri.
Il ministro dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha commentato la misura sui social definendola un passo avanti che alleggerirà le difficoltà di chi si sposta con cani e gatti. “Promessa mantenuta!”, ha dichiarato, accompagnando l’annuncio a un evidente intento comunicativo.
L’entusiasmo dei media e le aspettative
Numerosi siti dedicati al settore viaggi hanno parlato di un cambiamento epocale, una “rivoluzione pet-pleasant” capace di aprire nuovi scenari per i trasporti con animali. Il Messaggero ha addirittura ipotizzato che questa misura possa favorire un boom del turismo dedicato agli animali, facendo di Italia una vera e propria capitale europea per il pet travel.
Tra realtà e limiti: cosa nasconde la norma
Una lettura più attenta, però, rivela che la svolta è meno drastica di quanto si creda. Come evidenziato da Pagella Politica, la modifica non obbliga le compagnie aeree a modificare i propri limiti di peso, ma semplicemente permette loro di farlo se lo desiderano.
In pratica, molte compagnie aeree operanti in Italia non consentono ancora il trasporto di animali se non in qualità di assistenza per persone con disabilità: per i clienti di questi vettori, la novità non cambia nulla.
In aggiunta, la normativa richiede che gli animali viaggino in appositi trasportini approvati, posizionati su sedili senza interferire con gli uscite di sicurezza o con le operazioni dell’equipaggio, e fissati con apposite cinture di sicurezza o ancoraggi.
Queste prescrizioni limitano naturalmente le dimensioni dei trasportini, che devono poter occupare un sedile aereo standard (circa 40-50 cm di larghezza). Di conseguenza, un Labrador o un San Bernardo difficilmente potranno accomodarsi in cabina, nonostante il nuovo regolamento.
Dietro la “rivoluzione”: una manovra politica
Nel contesto politico attuale,l’annuncio assume anche una lettura più ampia.Matteo Salvini, dopo il calo di consensi e di influenza del suo partito, la Lega, e un ruolo marginale nell’attuale governo, appare alla ricerca di risultati facili e visibilità positiva.
Se da un lato il progetto del ponte sullo Stretto di Messina continua a suscitare polemiche, dall’altro promuovere l’ampliamento dei diritti per i proprietari di animali domestici si configura come un terreno privo di controversie e capace di attirare consenso.
Fino a quando le compagnie aeree non allineeranno realmente le loro politiche interne per accogliere animali di dimensioni maggiori in cabina, quella che sembra una rivoluzione rischia di rimanere poco più di una mossa mediatica.
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