Garlasco: 7 dettagli chiave tra match, impronte e misteri del mignolo

Garlasco: 7 dettagli chiave tra match, impronte e misteri del mignolo

Delitto di Garlasco: ‌una nuova traccia ‌identifica Andrea Sempio sulla scena del crimine

A Garlasco,nel pavese,emergono dettagli cruciali dall’analisi approfondita di 78 frammenti di impronte rilevati nella villetta di via Pascoli,teatro ​dell’omicidio di ​Chiara Poggi. Tra questi, otto‍ risultano “utili” per un’identificazione ⁢certa, con un’impronta in particolare – rinvenuta sulla seconda‌ parete destra della scala che conduce al seminterrato, proprio dove fu trovato‍ il corpo della vittima – che è stata attribuita⁣ al 37enne Andrea Sempio.

La corrispondenza avviene grazie al riconoscimento di 15 ⁤minuzie dattiloscopiche, un dato che conferma l’impronta ‌lasciata dal palmo destro di Sempio nel luogo dell’omicidio, come documentato nella consulenza tecnica firmata dall’esperto ⁣del RIS Gianpaolo Iuliano‌ e dal dattiloscopista forense ‍nicola Caprioli.

Le accuse a Andrea Sempio: il peso delle impronte digitali

Questa nuova‌ evidenza si aggiunge ​al materiale⁤ già in ‌possesso ⁤della Procura di Pavia, che punta su Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi. Lo spyware investigativo ha ‍infatti restituito un quadro ⁤più nitido:‍ il DNA ritrovato sotto le ‍unghie di Chiara, comparato‌ a quello di Sempio, rafforza l’ipotesi che il 37enne possa aver avuto un ‍ruolo nel delitto consumato in quella mattina di agosto.

Dopo quasi due decenni, la‌ giustizia si avvale di analisi dettagliate e tecnologie più‌ sofisticate per dipanare una vicenda ⁣che sembrava aver chiuso un capitolo con la condanna di Alberto Stasi.

Un salto tecnologico a servizio delle investigazioni

Le nuove⁢ competenze hardware e software⁣ disponibili ora hanno permesso alla Procura ⁤di⁣ richiedere una revisione ⁢delle tracce dattiloscopiche,​ con strumenti inimmaginabili nel 2007. Queste innovazioni stanno praticamente riscrivendo la storia dell’indagine.

Non mancano però voci critiche: il⁤ genetista della famiglia Poggi,marzio Capra,manifesta dubbi​ sull’attendibilità di⁢ questi risultati,indicando il delicato bilanciamento tra scienza‌ e diritto nella ​ricerca della verità.

Il riesame dei frammenti: da “non identificati” a prova chiave

Il lavoro di Iuliano e Caprioli non si limita a ⁢confermare ciò che⁣ già si ‌sapeva, ma prosegue nel riordinare e reinterpretare ⁤tutte le impronte “non identificate”‍ emerse nei sopralluoghi del⁣ 2007. Alcune tracce,​ un tempo ritenute inutilizzabili, oggi restituiscono un valore investigativo decisivo.

Questa finalità segna un cambio di prospettiva: mettere in discussione la colpevolezza unica ⁣di Stasi, individuando invece Sempio come ⁢possibile complice o esecutore dell’omicidio.

Il ⁣confronto con il materiale​ del Ris del 2007

Gli specialisti hanno⁢ ripreso in esame la relazione finale dei ⁢carabinieri del 2007,analizzando 107 impronte raccolte tra fotografie e adesivi,ottenute durante sei sopralluoghi tra agosto e ottobre. L’esame ha riguardato contatti ⁣papillari, digitali e ⁣palmari, alla ricerca di tracce comparabili.

Impronta 33: la prova ‌lasciata sulle scale

Di particolare rilievo​ è l’impronta​ denominata “33”: il palmo destro di Andrea ​Sempio corrisponde esattamente a una traccia sulla scala dove fu trovato‌ il corpo ​di Chiara. L’identificazione ‍è ⁤avvenuta tramite ‍scansione ottica e confermata con la⁤ tecnica dell’inchiostrazione, evidenziando 15 punti di minuzia corrispondenti.

Interessante notare che in passato‌ questa stessa impronta era stata classificata come non leggibile e priva di sangue, segno che le nuove tecniche di ​analisi possono rivoluzionare i dati acquisiti anni fa.

L’impronta‍ 10 sul portone d’ingresso e l’assenza di corrispondenza

Un altro frammento, noto come impronta 10, trovato sulla superficie interna del portone d’ingresso, ​è stato oggetto di confronto ma senza esito definito: nessun legame con Sempio, Stasi o i familiari della vittima​ è stato riscontrato⁤ in mancanza di un ‌numero minimo di⁢ punti utili al confronto.

Questo particolare sottolinea come non tutte le⁣ tracce raccolte‍ siano necessariamente indicative,mantenendo aperta la possibilità di terze presenze o semplici contaminazioni.

Le impronte sul cartone della pizza: chi erano gli altri?

Tra le otto impronte “utili” individuate, una ⁣è di Sempio⁣ (quella sulle scale), un’altra ⁤appartiene a Stasi (un’impronta sul cartone della pizza consumata la sera precedente). Le restanti tre sono attribuibili a un falegname che aveva lavorato in casa, considerato estraneo ai fatti, mentre altre tre restano sconosciute.

Questa ​varietà di impronte apre ulteriori‍ interrogativi sulla dinamica dell’evento e sulle persone presenti⁣ nella villetta nelle ore‍ immediatamente precedenti al delitto.

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.