Otto impronte chiave nella casa di Chiara Poggi tra sospetti e verità

Otto impronte chiave nella casa di Chiara Poggi tra sospetti e verità

Delitto di garlasco: l’impronta digitale 33 confermata come palma destra di Andrea Sempio

A Garlasco, in provincia di Pavia, l’indagine sul delitto di Chiara Poggi ha portato all’analisi di 107 impronte raccolte nella casa della vittima. Tuttavia, l’attenzione degli esperti della Procura si è concentrata su un gruppo di 36 frammenti, tra digitali, palmari e papillari, per individuare elementi utili alle indagini.

Le impronte sotto la lente dei consulenti

Tra i 36 reperti scrutinati, 28 sono frammenti con valore comparativo preciso, mentre otto sono stati classificati come di “utilità dattiloscopica”.Le impronte sono state confrontate con quelle di due figure coinvolte nelle indagini: il nuovo indagato Andrea Sempio e il condannato Alberto Stasi.

La maggior parte dei raffronti non ha portato a riscontri determinanti, fatta eccezione per una singola impronta, la numero 33. quest’ultima è stata identificata come l’impronta del palmo destro di Andrea Sempio, rilevata sulla seconda parete destra della scala dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi.

Il ruolo dell’impronta 33 nelle indagini

La corrispondenza è stata stabilita attraverso 15 minuzie specifiche individuate mediante scansione ottica, confermate poi dalla tecnica tradizionale dell’inchiostrazione. Questa evidenza ha un valore rilevante, dal momento che getta nuova luce sulla posizione dell’indagato all’interno dell’abitazione il giorno del delitto.

Altri riscontri e impronte analizzate

Tra gli altri reperti, l’impronta digitale numero 10, rilevata all’interno della porta d’ingresso e considerata inizialmente di interesse dai carabinieri, è risultata comparabile ma non attribuibile né a Sempio né a Stasi. Inoltre, gli esami hanno escluso possibili sovrapposizioni con le impronte della famiglia Poggi e degli amici legati a Sempio.

Attribuzioni ufficiali delle impronte

  • L’impronta 33, riconducibile alla palma destra di Andrea Sempio sulle scale che conducono in cantina.
  • Un’impronta sul mignolo sinistro di Alberto Stasi, rinvenuta su un cartone della pizza consumata la sera precedente.
  • Tre impronte attribuite a un falegname che lavorava in casa.
  • Tre impronte non riconducibili né a Sempio né a Stasi, anch’esse sul cartone della pizza.

Questo quadro è significativo perché implica la presenza documentata di Sempio in un punto chiave dell’abitazione, mentre alcune tracce restano ancora senza una chiara attribuzione, alimentando le domande su quanto avvenuto quella notte.

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.