Trump blocca l’iscrizione di studenti stranieri a Harvard: cosa cambia

Trump blocca l’iscrizione di studenti stranieri a Harvard: cosa cambia

Trump blocca le iscrizioni internazionali ad Harvard: nuova⁤ stretta e tensioni globali

Donald Trump ha recentemente annunciato una drastica misura contro Harvard University, sospendendo la possibilità per l’ateneo di ammettere studenti stranieri. Questo provvedimento si aggiunge‌ a un quadro già teso, con la precedente sospensione di miliardi di⁤ dollari in finanziamenti federali, gettando una nuova ombra su uno ‌degli istituti universitari più prestigiosi al ‌mondo e ​aprendo la strada a un ulteriore contenzioso legale.

il divieto agli ⁣studenti internazionali e le accuse‌ di insicurezza sul campus

Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha revocato ⁣la certificazione necessaria per il programma che permette a studenti e visitatori stranieri di Harvard di sostare negli Stati‌ Uniti. Conseguenza immediata: gli studenti stranieri attualmente iscritti devono lasciare l’università⁢ o rischiano di perdere il loro status legale.

La motivazione⁤ formalizzata dalla stessa Agenzia riflette accuse molto severe nei confronti della leadership di ⁤Harvard, ⁤accusata ⁤di aver creato un ambiente‌ “insicuro” offrendo spazio a figure definite “agitatori antiamericani” e “filo-terroristi” che, ⁢secondo il​ dipartimento, avrebbero ⁢molestato e attaccato studenti, in particolare molti ‌membri ⁣della comunità ebraica. Inoltre, si contesta un presunto coordinamento con il Partito Comunista Cinese, fattore aggravante nell’attuale ​clima politico internazionale.

La pressione di‍ Kristi Noem⁣ e⁢ la corsa contro il tempo

Kristi Noem, segretaria per la Sicurezza Interna, aveva precedentemente intimato a Harvard di​ denunciare entro una scadenza precisa (fine aprile) eventuali iscritti coinvolti in “azioni ⁣illegali e violente”. Non avendo ricevuto risposte soddisfacenti, Noem ha stretto ‍ulteriormente la morsa, accusando apertamente l’università di alimentare un‌ clima​ di violenza e antisemitismo, oltre a criticarne⁢ l’adesione a⁣ politiche di diversità, equità e inclusione, considerate ​problematiche dall’amministrazione in carica.

Secondo Noem, iscrivere studenti stranieri è⁢ un privilegio da⁣ guadagnare, non un diritto acquisito, e costituisce una ‍fonte consistente di guadagni per università come Harvard, grazie alle rette elevate, che⁤ possono ⁣superare gli 83 mila​ dollari annui per ​gli ⁤studenti non‌ borsisti. Questa stretta rappresenta⁤ quindi anche una mossa‌ economica, volta a ridurre i ricavi dell’istituto. La ‌tensione⁤ è tale che la‌ stessa Harvard sembra pronta a rispondere con un ⁤nuovo ⁣ricorso legale, che si aggiungerà a quello già in corso contro l’amministrazione Trump per altre contestazioni​ sulle pratiche di ammissione e assunzione del personale.

un monito ‌per tutti gli atenei americani

Noem ha sottolineato ‍che la sospensione​ riguardante Harvard potrebbe estendersi ad altri college statunitensi, ​lanciando ​un chiaro segnale a tutto il mondo accademico del paese. L’amministrazione vuole in questo modo assicurarsi⁢ che gli istituti mantengano ambienti sicuri ‍e controllati, pena la revoca del diritto di iscrivere studenti stranieri.

Il ⁢peso degli studenti internazionali ad Harvard

Affrontando numeri concreti,‌ Harvard accoglie circa 6.800 studenti stranieri, pari a circa il 27% dell’intera popolazione studentesca ​universitaria, una percentuale in crescita rispetto al 19,7% registrato nel passato recente. Tra questi,una parte beneficia di borse di studio,mentre altri coprono interamente le costose rette universitarie.

Dall’Italia, secondo​ i dati ‍raccolti da⁣ Uni Student Advisors, più di 500 candidati ‌si sono presentati per⁤ entrare a Harvard, ma solo tre ⁣sono stati⁣ ammessi, tutti grazie a borse di studio. ​Questa selettività conferma la pressione e la competitività che caratterizzano le​ iscrizioni internazionali ⁣in una realtà così esclusiva.

Reazioni ​internazionali: condanne e timori

la decisione di trump ha immediatamente provocato reazioni da parte di altri Stati e figure politiche. La Cina ⁢ha definito il provvedimento una chiara politicizzazione dell’istruzione superiore. Mao Ning, portavoce⁤ del ministero degli Esteri cinese, ha espresso il suo dissenso durante un briefing quotidiano,⁣ evidenziando come​ questa mossa rischi di danneggiare le relazioni culturali e accademiche tra i due Paesi.

Anche in Europa ‌si levano⁣ voci critiche. La ministra tedesca ⁤per la Ricerca, la Tecnologia e lo Spazio, Dorothee Bar, ha definito la scelta statunitense “disastrosa” e auspicato un ripensamento⁣ da parte di Washington. La decisione, ha ‍detto Bar, non favorisce né le nuove generazioni né il mondo libero, ma crea solo perdenti. La sua preoccupazione si basa anche sui racconti diretti di alcuni professori americani ⁤ospitati in⁣ Germania, che⁤ hanno descritto un ambiente accademico ormai segnato‌ da difficoltà e tensioni difficili da ⁣ignorare.

Un futuro incerto per l’università internazionale ‌americana

Tra tagli ⁢ai finanziamenti, battaglie legali e ostilità‍ crescenti, Harvard si trova al centro di una tempesta politica e diplomatica che va oltre i confini del campus. L’ostilità verso l’università più prestigiosa degli Stati Uniti riflette tensioni ⁣politiche ben più ⁣ampie e lascia aperta la domanda: quale sarà l’impatto reale sulla ‍comunità ⁣studentesca internazionale e sul valore globale della formazione accademica americana?

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.