Il Corvetto ricorda Mahmoud Mohamed e Ramy Elgaml: una fiaccolata tra dolore e memoria
Un centinaio di persone ha preso parte a una fiaccolata nel cuore del quartiere Corvetto a Milano, per ricordare due giovani vite spezzate in tempi ravvicinati e in circostanze tragiche. L’evento, carico di emozione, ha visto la presenza commossa dei familiari di mahmoud Mohamed, il ventenne deceduto la notte del 21 maggio dopo aver perso il controllo dello scooter e impattato contro un semaforo in via Cassano d’Adda.
La cerimonia ha idealmente unito Mahmoud a Ramy Elgaml, amico d’infanzia e vittima di un destino simile, scomparso lo scorso inverno a seguito di un inseguimento con le forze dell’ordine.I legami tra i due giovani e la vicinanza delle famiglie hanno tracciato un filo sottile ma tangibile di solidarietà e ricordo nel quartiere,noto per la sua multietnicità.
Un percorso di memoria tra emozione e tensione
Il corteo ha attraversato piazzale Ferrara, luogo caro a Mahmoud durante la sua infanzia, proseguendo verso via Cassano d’Adda, vicino all’incrocio teatro della tragedia. Palloncini bianchi e blu sono stati liberati verso il cielo, mentre dagli amici è stato srotolato uno striscione con la scritta “Moha vive”. Sul selciato, le scritte a gessetto hanno accompagnato il passo dei partecipanti, intrecciando il dolore con la volontà di mantenere viva la memoria.
Non sono mancati momenti di tensione: alcuni partecipanti hanno manifestato rabbia nei confronti dei giornalisti presenti, accusati di invadere un momento intimo di ricordo. Anche gli agenti in borghese, incaricati di vigilare affinché la manifestazione rimanesse pacifica, hanno subito contestazioni, accompagnate da sporadici lanci di oggetti e spintoni. Una rabbia che sottolinea il disagio e la complessità di un quartiere dove la fiducia verso le istituzioni è spesso fragile.
Il ricordo dei familiari tra silenzi e parole
Oltre ai parenti di Mahmoud, era in piazza anche Yehia Elgaml, padre di Ramy, che insieme agli altri ha mostrato un unico striscione con la scritta: “Ramy e Moha per sempre con noi”. Entrambi i ragazzi, cresciuti nel Corvetto, avevano intrecciato le loro vite fin dall’infanzia ed erano legati da un’amicizia profonda, resa ancora più straziante dalla loro perdita in un arco di pochi mesi e nello stesso contesto urbano.
Mahmoud, chiamato affettuosamente “Momo” dagli amici, aveva vissuto a lungo proprio in piazzale Ferrara prima di trasferirsi a Bergamo. La scelta di concludere la fiaccolata nell’esatto punto dell’incidente vuole essere un segno tangibile di come il quartiere continui a fare i conti con una realtà fatta di giovani scomparsi troppo presto, in una zona segnata da problematiche sociali e di sicurezza.
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