Rimborso automatizzato per ritardi voli: meno soldi in Europa

Rimborso automatizzato per ritardi voli: meno soldi in Europa

Diritti dei Passeggeri Aerei in Europa: Verso una Riduzione delle Compensazioni per Ritardi e Cancellazioni

I viaggiatori aerei nell’Unione Europea hanno da sempre goduto di uno dei sistemi di tutela più avanzati al mondo in caso di ritardo o cancellazione del volo. Tuttavia, l’orizzonte sembra cambiato: il Consiglio Europeo ha recentemente approvato un innalzamento delle soglie che regolano le compensazioni economiche, suscitando non poche perplessità e polemiche.

Quali modifiche sono state approvate dal Consiglio Europeo?

Le nuove norme prevedono un innalzamento dei tempi di ritardo necessari prima che il passeggero possa richiedere un indennizzo. Attualmente, per voli inferiori a 3.500 chilometri, basta un ritardo di tre ore per ottenere una compensazione compresa tra 250 e 600 euro, a seconda della distanza. Con la revisione proposta, questa soglia sale a quattro ore.

Per i voli più lunghi, la novità è ancora più significativa: la compensazione scatterà solo se il volo arriva con almeno sei ore di ritardo, raddoppiando quindi la finestra temporale attuale di tre ore.

Quanto cambieranno gli importi delle compensazioni?

  • Ritardi superiori a quattro ore su tratte brevi: compenso fisso di 300 euro.
  • Ritardi oltre le sei ore su voli oltre i 3.500 km: rimborso di 500 euro.

questi nuovi parametri ridurranno inevitabilmente il numero di passeggeri che potranno vantare un diritto al risarcimento economico.

Un cambiamento che genera dubbi e resistenze

L’accordo è stato raggiunto nonostante l’opposizione di paesi come Germania e Spagna e ha suscitato critiche anche per il modo in cui è stato adottato: il Consiglio Europeo ha bypassato il Parlamento, utilizzando un meccanismo poco utilizzato da oltre dieci anni per rendere vincolante la decisione.

Fortunatamente, il Parlamento ha ora quattro mesi per avanzare proposte di modifica che necessiteranno di una maggioranza qualificata per essere approvate. Solo allora il quadro normativo potrà considerarsi definitivo.

Cosa rimane invariato?

I principi fondamentali come la definizione di “circostanze straordinarie”, che escludono il diritto alla compensazione in situazioni come condizioni meteorologiche estreme, instabilità politica, rischi per la sicurezza o problemi di controllo del traffico aereo, restano intatti. Strikes, guasti tecnici ricorrenti o carenza di personale continuano a non rientrare in questa categoria, e dunque possono dare titolo a un risarcimento.

Invariati anche i doveri delle compagnie in caso di cancellazioni o ritardi significativi, riguardanti l’obbligo di offrire assistenza come pasti, sistemazione e trasporto alternativo. Nella pratica, però, questi diritti sono spesso complicati da far valere e gli aeroporti vedono frequenti reclami per scarsa assistenza.

Il rovescio della medaglia: semplificazione delle procedure di richiesta

Come contropartita al rigore sulle tempistiche e sugli importi, le compagnie dovranno rendere più semplice la richiesta di risarcimento.Il processo attuale,spesso criticato per la sua complessità e opacità,che scoraggia molti passeggeri,potrebbe dunque subire una revisione in chiave più trasparente.Da tempo infatti molte compagnie incentivano il risarcimento con voucher, meno onerosi per loro ma meno vantaggiosi per i clienti.

Perché questa svolta?

Alla base del cambiamento ci sono pressioni da parte delle compagnie aeree, in particolare low cost, che sostengono che gli indennizzi siano sproporzionati rispetto al costo medio del biglietto. Inoltre, lamentano la difficoltà di garantire rimpiazzi tempestivi di aerei e equipaggi entro le tre ore previste dalla normativa attuale, con il rischio di ulteriori cancellazioni e costi maggiori.

Cosa succederà ora?

Il nuovo regolamento non entrerà in vigore immediatamente. il Parlamento Europeo ha tempo quattro mesi per proporre modifiche o opporsi. Se non verranno sollevate obiezioni sufficienti, si procederà all’implementazione definitiva. Quindi,fino a quando non sarà formalmente in vigore,vale ancora la normativa attuale sulle compensazioni. Chi pianifica viaggi durante il periodo estivo potrà quindi ancora contare sulle regole consolidate.

Un quadro normativo che evolve ma mantiene alcune certezze

Nonostante le novità, resta il fatto che l’Unione Europea continua a garantire un livello di tutela dei diritti dei passeggeri nettamente superiore rispetto ad altre aree del mondo. La sfida è ora bilanciare le esigenze delle compagnie con quelle dei consumatori, evitando di sacrificare troppo la protezione dei viaggiatori.

Resta da vedere se,a conclusione del confronto tra Consiglio e Parlamento,il sistema troverà un nuovo equilibrio,capace di salvaguardare un diritto che per molti rappresenta più di una semplice compensazione economica,ma un riconoscimento di rispetto e attenzione.