Israele intercetta lo yacht della Freedom Flotilla con Greta Thunberg diretto a Gaza
Le autorità marittime israeliane hanno bloccato il veliero della Freedom Flotilla Coalition, noto come “lo yacht dei selfie delle celebrità”, intento a raggiungere Gaza con a bordo la giovane attivista Greta Thunberg e altri volontari. L’imbarcazione, noleggiata dall’ONG, aveva l’obiettivo di sfidare il blocco navale imposto da Israele per portare aiuti umanitari. Dopo vari tentativi di comunicazione, il veliero è stato fermato e scortato verso il porto di Ashdod, sulla costa meridionale israeliana, poiché non autorizzato a entrare nelle acque palestinesi.
Il ministero degli Esteri israeliano ha definito l’operazione una procedura di sicurezza, precisando che i passeggeri saranno rimpatriati e che gli aiuti destinati a gaza verranno invece veicolati tramite canali ufficiali. Dalla parte della Freedom Flotilla, invece, si denuncia una “abbordaggio illegale”: gli attivisti, completamente disarmati, sono stati descritti come “rapiti” e il carico salvavita – composto da latte in polvere, generi alimentari e materiali medici – confiscato dalle autorità.
Le tensioni tra attivisti e governo israeliano
La coalizione di attivisti ha diffuso un comunicato nel quale si definiscono prigionieri delle forze israeliane, mentre Greta Thunberg, consapevole dall’inizio del rischio di essere fermata, ha invitato amici, familiari e sostenitori a insistere affinché il governo svedese ne richieda il rilascio. Secondo le fonti ufficiali israeliane, però, l’operazione è avvenuta dopo numerosi avvertimenti e senza incidenti rilevanti; gli attivisti sono stati portati ad Ashdod per le procedure di identificazione prima di essere rimandati nei rispettivi paesi.
Tra i passeggeri c’era Rima Hassan, parlamentare europea di origine palestinese, cui è stato negato l’ingresso per il suo attivismo contro le politiche israeliane.Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva impartito disposizioni stringenti per impedire la riuscita della missione: “Ho incaricato l’IDF di bloccare il passaggio della Madleen verso Gaza.Greta e i suoi compagni dovrebbero fermarsi, non arriveranno mai nella Striscia”, ha dichiarato senza mezzi termini.
Un duro scontro sulla narrazione del conflitto
Il ministro Katz non ha risparmiato parole dure contro gli attivisti, accusando Greta Thunberg e i suoi sostenitori di appoggiare Hamas, l’organizzazione che Israele definisce terroristica e contro cui sostiene di combattere per difendere civili di ogni età. Prima del rimpatrio, agli attivisti sarebbe stato mostrato un filmato sulle azioni di Hamas del 7 ottobre, per far comprendere meglio la situazione sul terreno.
Questa vicenda si inserisce in un quadro di continue tensioni nel Mediterraneo orientale, dove iniziative umanitarie, azioni politiche e questioni di sicurezza si intrecciano in una realtà complessa e delicata. Lo scontro tra la necessità di assistenza nei territori palestinesi e la difesa delle frontiere israeliane rimane tema centrale,capace di generare accesi dibattiti e manifestazioni di solidarietà che spesso si traducono in episodi di alta tensione come questo.
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