Polemica nelle Marche per la frase omofoba dell’assessore di Fi

Polemica nelle Marche per la frase omofoba dell’assessore di Fi

Scontro acceso in consiglio regionale Marche: polemiche per frasi omofobe e clima teso

Un acceso confronto ha animato la seduta del consiglio regionale delle Marche, segnato da un diverbio tra il consigliere democratico Romano Carancini e l’assessore al lavoro di Forza Italia, Stefano Aguzzi. il tutto è iniziato con un commento pronunciato a microfono spento da Aguzzi: “Chi è che sta facendo arrabbiare Carancini?”, frase che ha scatenato una reazione immediata e dura da parte del consigliere dem.

Carancini non ha esitato a rispondere con fermezza, accusando l’assessore di mancanza di rispetto: “le battute l’assessore se le può mettere dove crede” e aggiungendo che non poteva permettersi quel comportamento, invitandolo a vergognarsi. La situazione è degenerata al punto che la seduta è stata sospesa per qualche minuto, tuttavia l’escalation è proseguita fuori dall’inquadratura delle telecamere.

Tra provocazioni e frasi fuori luogo

Al di fuori della diretta, Carancini ha ribadito con tono tagliente: “Dovevi essere eletto per poter parlare”. La replica di Aguzzi è stata altrettanto provocatoria: “Tu sei all’opposizione perché sei stato eletto, io sono in maggioranza anche senza elezione”. Quindi è arrivata la frase che ha scatenato un’ondata di indignazione, un’espressione dal chiaro contenuto omofobo: “Se voi state dalla parte di chi fa quelle robe lì che lo prende in quel posto, non è che domandano a me…”.

Le reazioni delle forze politiche

Immediata la critica delle forze di centrosinistra,con il Partito Democratico in prima linea nel condannare l’episodio. La consigliera Micaela Vitri ha denunciato la grave incoerenza della Giunta regionale che, appena in giornata, aveva negato il patrocinio al Marche Pride previsti a Pesaro: “Un comportamento inaccettabile, che testimonia una cultura retrograda e pregiudiziosa contro chi non si conforma agli standard eterosessuali tradizionali”.

Anche il candidato democratico alle future regionali, Matteo Ricci, è intervenuto duramente: “Le parole dell’assessore Aguzzi sono indifendibili, volgari e discriminatorie. Questa giunta ostile al pride e inclusività continua ad alimentare tensioni e discriminazioni verso migliaia di cittadini. Le Marche, al contrario, sono una regione accogliente e aperta che celebrerà come sempre diritti e diversità”.

Le giustificazioni di Aguzzi e un precedente inquietante

Alla ripresa dei lavori, Aguzzi ha provato a smorzare la tensione: “Se ho offeso qualcuno, chiedo scusa, ma io stavo solo rispondendo a un’offesa. L’atteggiamento scorretto è stato quello di Carancini”. Parole che mostrano come la situazione rimanga particolarmente delicata.

Non è la prima volta che l’attuale maggioranza regionale marchigiana si trova al centro di polemiche per affermazioni controverse. Nel passato recente, Carlo ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha provocato scalpore con riferimenti a temi come la “sostituzione etnica” in discussioni sull’aborto, o affermazioni tradizionaliste sulla famiglia, sostenendo ruoli distinti per padri e madri.

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.