Indagine sul delitto di Chiara Poggi: le parole dell’avvocato Massimo Lovati
Nel complesso scenario dell’indagine sul caso Chiara Poggi, l’avvocato Massimo Lovati, difensore dell’unico indagato, descrive un procedimento intricato e pieno di insidie. Secondo Lovati, la logica seguita dagli inquirenti appare contorta, come se si partisse dal risultato finale per poi tornare indietro.
Questa particolare strategia investigativa diventa agli occhi del legale un vero e proprio “meccanismo capovolto”, assimilabile a una “giustizia del Diavolo”. Il punto centrale del discorso è l’accusa formulata “in concorso”, una formula che, secondo Lovati, riduce quasi a nulla le opportunità di difesa.
Lo stesso avvocato sottolinea come questa impostazione risulti , mettendo in difficoltà chiunque dovrebbe avere la possibilità di controbattere efficacemente alle accuse. il tentativo di costruire una narrazione già a partire dalla fine, senza un’adeguata base probatoria solida e coerente, nasconde, a suo avviso, diversi trabocchetti che rischiano di compromettere l’equilibrio processuale.
Le parole di Lovati si inseriscono in un dibattito più ampio sulla delicatezza e complessità di una vicenda che, a distanza di anni, continua a sollevare questioni irrisolte e a dividere l’opinione pubblica.
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