Lg cns sviluppa robot umanoidi con intelligenza artificiale insieme a skilledai negli usa

Lg cns sviluppa robot umanoidi con intelligenza artificiale insieme a skilledai negli usa

Skilld AI e la rivoluzione del Robot Foundation Model: l’intelligenza artificiale al servizio della robotica autonoma

Dietro a Skilld AI, startup fondata da Dipak Pathak e abhinav Gupta, entrambi provenienti dal mondo accademico di carnegie mellon University, si nasconde una tecnologia in grado di riscrivere le regole della robotica. Il cuore di questa innovazione è il cosiddetto Robot Foundation Model (RFM), un sistema cognitivo che funge da “cervello” per i robot, guidandone i comportamenti in modo autonomo.

Questo modello si distingue per la capacità di apprendere da enormi quantità di dati multimodali: immagini, testi, suoni e video vengono processati per permettere alle macchine non solo di muoversi con agilità, ma anche di interagire con l’ambiente circostante in maniera intelligente e fluida.

Robotica autonoma: come l’RFM trasforma le macchine

L’evoluzione dalle semplici istruzioni programmabili a un’intelligenza artificiale che prende decisioni basandosi su diversi tipi di input apre prospettive sorprendenti. Grazie all’RFM, i robot si spingono oltre il semplice eseguire comandi: diventano esploratori autonomi, capaci di manipolare oggetti e rispondere dinamicamente agli stimoli del loro ambiente.

Immaginate un robot capace di interpretare visivamente una stanza, capire quali oggetti toccare e in che modo, regolando il suo comportamento senza intervento umano costante.Un progresso che apre la porta a applicazioni in settori vastissimi, dall’industria alla sanità, fino alla logistica e oltre.

Un salto culturale nella progettazione dei robot

ciò che rende unico questo approccio è la sinergia tra diversi tipi di dati, una modalità che richiama i meccanismi di apprendimento umano. Non si tratta più di codificare ogni possibile azione, ma di insegnare al robot a ragionare su cosa fare, interpretando il contesto.

Di conseguenza, la linea che separa un robot “programmato” e uno “intelligente” si fa sempre più sottile, segnando un avanzamento epocale nella robotica e AI.

Prospettive e sfide future

  • La raccolta e l’elaborazione di dati multimodali richiede infrastrutture tecnologiche sofisticate, in grado di garantire velocità e sicurezza.
  • Interazioni complesse con l’ambiente spingono i robot a gestire situazioni di imprevisto,un aspetto che richiede perfezionamenti continui nei modelli di intelligenza artificiale.
  • La diffusione di robot autonomi solleva interrogativi etici e normativi, sul controllo e sulla responsabilità di decisioni autonome.

Questa frontiera tecnologica non è più pura fantascienza,ma una realtà in rapida evoluzione che può rivoluzionare il lavoro e le nostre abitudini quotidiane. Quanto saremo pronti ad accogliere e integrare queste macchine dall'”intelligenza” fluida e adattiva?

Giuseppe Rossi è un appassionato storyteller e content curator con una solida esperienza in ambiti diversi, dalla cultura e lifestyle alla tecnologia e viaggi. Laureato in Lettere Moderne, ha collaborato con diversi siti web e community online, creando articoli chiari e coinvolgenti per un pubblico ampio. Curioso di natura, si tiene sempre aggiornato su tendenze e curiosità, trasformando ogni argomento in un piccolo spunto di riflessione. Nel tempo libero ama esplorare nuovi itinerari in bicicletta e sperimentare ricette regionali in cucina.