Inter scommette su una strategia innovativa per gli ottavi di finali in Champions League
In vista della sfida decisiva contro il Feyenoord negli ottavi di finale di Champions League, l’Inter ha definito un piano di gioco che si basa sul collaudato schema 3-5-2, arricchito da adeguamenti tattici per compensare alcune assenze importanti.
Robustezza difensiva nonostante le limitazioni
La squadra si trova a dover fare i conti con l’assenza di elementi fondamentali come Dimarco, Zalewski, Darmian e Carlos augusto, costringendo l’allenatore a utilizzare un solo esterno nella linea difensiva. In questo contesto, il giocatore mancino diventa il punto di riferimento per orchestrare le uscite, garantendo comunque un reparto arretrato solido. La difesa scende in campo con Pavard, De Vrij e Acerbi, con quest’ultimo che riveste un ruolo chiave nell’avviare le azioni offensive.
Innovazioni nei ruoli e fluidità nelle transizioni
Tra le scelte tattiche più interessanti, spicca l’impiego di Dumfries sulla fascia destra, mentre Bastoni viene schierato in modo innovativo sulla sinistra. Questa modifica, pensata per migliorare le transizioni tra fase difensiva e offensiva, consente al sistema di trasformarsi in un 4-4-2 quando la squadra non possiede il pallone. In questi momenti, Bastoni si abbassa per rafforzare il centrocampo, mentre la mezzala sinistra si espande per coprire l’intero lato, assicurando continuità e copertura su tutto il campo.
Variabili nell’organico e prospettive future
Resta da definire se Calhanoglu potrà partire titolare, dato che il centrocampista turco è attualmente in fase di recupero dopo aver saltato gli ultimi allenamenti. Anche il contributo di Thuram viene valutato attentamente, in modo da sfruttare al meglio le sue potenzialità per la prossima sfida. Queste incertezze, insieme all’adozione di un assetto tattico versatile, delineano una strategia che punta a neutralizzare le forze dell’avversario olandese e a garantire un gioco fluido nelle fasi di transizione.
L’equilibrio tra rigore difensivo e dinamismo offensivo, unito a una gestione oculata delle risorse, potrebbe rappresentare il fattore chiave per proseguire con successo in una fase cruciale come quella a eliminazione diretta.
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